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STRANITALIA: LETTERE DI SOSTEGNO AL MINISTRO KYENGE

24 Settembre 2013

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Coordinamento StranItalia a sostegno del Ministro per l’Integrazione Cécile kyenge. 

La lettera è stata scritta dal coordinamento StranItalia, coordinamento costituito da associazioni di volontariato e cooperative sociali operanti a favore dei cittadini stranieri presenti sul territorio dell'Altomilanese. Ogni anno il coordinamento di StranItalia organizza sul territorio di Legnano (Mi) e nei comuni limitrofi il Festival Internazionale dei Migranti con lo scopo di unire le differenti culture e creare effettiva integrazione.


“Storie di partenze, di traversate, di destinazioni sognate, sperate, cercate, trovate”. Queste e altre storie sono il nostro punto di partenza. Storie che assumono la forma degli elementi di un viaggio: innanzitutto chi parte, ma anche chi resta, chi aspetta, chi si incontra a metà strada, chi accompagna, la strada percorsa, gli ostacoli, le scoperte, e infine chi accoglie.

Prendere parte a questo viaggio, per noi del Coordinamento StranItalia, significa, prima di tutto, conoscenza, esperienza e impegno. Alla luce dei fatti degli ultimi mesi significa però anche prendere una posizione netta in favore del Ministero per l’Integrazione, il cui ruolo diventa fondamentale nel nostro Paese, ancora incerto, spaventato e spesso ignorante rispetto alla questione immigrazione-integrazione.
Infine significa schierarsi con determinazione in sostegno del Ministro Cécile Kyenge e del suo mandato indispensabile per la realizzazione di un Paese moderno, democratico ed europeo.

È doveroso rifiutare e opporsi all’ondata di episodi xenofobi e razzisti che hanno coinvolto il nostro Ministro, bersaglio di gravi offese dal grave risvolto politico-sociale perché nera,  perché donna e perché ha rivendicato la sua identità di cittadina italiana. Ancora una volta siamo di fronte ad una campagna di criminalizzazione della migrazione utilizzata da una certa parte politica e di cittadini, da anni portatrice di una sottocultura che si fonda sulla paura dell'altro e sul rifiuto delle differenze.
Un attacco che, scagliandosi contro una figura di riferimento come il Ministro Kyenge, è in realtà rivolto verso una comunità di oltre 5 milioni di migranti, esseri umani arrivati da tutte le parti del mondo e che hanno scelto di vivere e contribuire alla crescita di questo paese, e verso le seconde e le terze generazioni che qui hanno iniziato la propria storia.
Sono episodi e atteggiamenti che dovrebbero offendere tutti i cittadini, italiani in primis, perché simbolo di un retaggio gretto e provinciale, di una desolante difficoltà ad accettare ed integrarsi in una contemporaneità dinamica, multietnica, aperta. L’ignoranza, soprattutto quella pubblicamente esibita, dovrebbe offendere tutti. L’offesa che ne deriva dovrebbe sempre trasformarsi in costruttiva opposizione.

Come StranItalia da anni lavoriamo per la costruzione di una realtà sociale diversa, operando attivamente in un territorio difficile come quello dell’alto-milanese, con l’obiettivo di favorire l’integrazione attraverso la cultura in tutte le sue forme. Il nostro progetto consiste nel dar vita ad un Festival interculturale, StranItalia – Festival Internazionale dei Migranti, organizzato da un coordinamento tra diverse associazioni che si occupano di migranti, insieme a gruppi e associazioni di stranieri, ed ha lo scopo di costruire e diffondere a livello cittadino un’idea di appartenenza e di identità comune in una rete sociale ormai multietnica.
Dopo anni di esperienza sul campo abbiamo capito che fosse necessario intensificare l’impegno nel contrastare gli atteggiamenti di rifiuto e di negazione del fenomeno migratorio. La paura dell’altro nasce senza dubbio dalla mancata conoscenza della cultura e delle diverse realtà da cui i migranti provengono. La cultura diventa quindi per noi non solo un obiettivo ma anche uno strumento nobile, attivo ed efficace, un antidoto ad un tipo società di cui troppo spesso ci si vergogna.

Una delle battaglie che anche noi portiamo avanti negli ultimi anni, attraverso serate di dibattito e campagne di informazione e sensibilizzazione sul territorio e in rete, è quella per il riconoscimento dello Ius Soli anche in Italia. Una battaglia che ci porta a sostenere con ancora maggior forza il lavoro del Ministro Kyenge. Ci rendiamo conto di quanto questo sia uno dei nodi più spinosi da affrontare: riconoscere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati sul nostro territorio significa affermare fino in fondo l’uguaglianza non solo dei diritti, ma anche degli uomini stessi. Essere cittadini significa essere uguali.

Il razzismo profondamente radicato nella mente di troppe persone ovviamente si oppone a questa possibilità, manifestandosi in atteggiamenti volgari e apertamente xenofobi o, peggio ancora, nascondendosi dietro ragionevoli motivazioni di altra natura e affermazioni buoniste.
Ad entrambe queste forme di ignoranza noi ci opponiamo con forza. Non, come si vorrebbe, rispondendo alle offese con altre offese. In questo condividiamo e ammiriamo l’intelligente comportamento del Ministro. Ci opponiamo attraverso proposte e impegno per una società migliore, rispondiamo ad atteggiamenti distruttivi con atteggiamenti costruttivi.

La cronaca ha diffuso ampiamente le discutibili esternazioni di alcuni membri della politica e delle istituzioni, e altrettanto ampiamente se ne è discusso, come è giusto che fosse. Troppo poco però l’attenzione dei media, e di conseguenza dell’opinione pubblica, si concentra sulle realtà locali come la nostra e sui problemi concreti con cui ci scontriamo quotidianamente.
I gruppi e le formazioni neofasciste e neonaziste di vario tipo, apertamente xenofobe, sono capillarmente diffuse nell’alto-milanese, e la loro presenza preoccupa e fa riflettere. Come la loro attenzione, sotto forma di comportamenti e dimostrazioni inquietanti, si rivolge al Ministro Kyenge, così nel territorio si rivolge anche verso le nostre associazioni e il nostro lavoro in generale, a volte velatamente a volte meno.
Dichiarazioni di disprezzo e razzismo non sono un’eccezione, e la presenza e attività di tali gruppi alimenta nei nostri concittadini sentimenti pericolosi.

I nostri obiettivi, attraverso queste poche righe, sono due. Da un lato esprimere dunque il nostro sostegno al Ministro Cécile Kyenge, non solo in opposizione alla campagna denigratoria di cui è costantemente vittima ma soprattutto in favore del suo impegno, delle sue battaglie e del Ministero di cui è rappresentante e di cui tanto si sentiva il bisogno. Dall’altro lato auspichiamo che le nostre parole, e ancora di più il nostro lavoro, siano fonte e stimolo di dibattito, di confronto anche acceso, a partire dal territorio, nella convinzione che attraverso l’incontro si possa finalmente parlare di differenza e non di diversità. E soprattutto, per tutti, di Cittadini.

Coordinamento StranItalia

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