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CERRO DA’ IL BENVENUTO AL NUOVO PARROCO

Ingresso solenne a Cerro Maggiore per don Roberto Verga, appassionato delle Dolomiti e dell'Arte...

(g.s.) – Nell'omelia ha fatto sentire ai fedeli un brano del compositore Sergej Vasil'evič Rachmaninov e ha citato Van Gogh, invitando poi tutti i fedeli a una "cordata" sulle sue amate Dolomiti.

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Ha letteralmente conquistato tutti i presenti il nuovo parroco di Cerro Maggiore don Roberto Verga che, durante la sua prima messa nella chiesa Santi Cornelio e Cipriano, ha annunciato i temi portanti su cui imposterà la sua nuova missione sacerdotale: bellezza, cultura e valore dell'amicizia.

Dopo 17 anni alla guida della parrocchia San Maurizio di Vedano Olona, il 63enne don Verga, è giunto in paese in sostituzione di don Francesco Maggioni, ora a Samarate.

A consegnare la chiave del tabernacolo è stato monsignor Gian Paolo Citterio vicario episcopale della diocesi di Milano alla presenza di tutte le autorità civili e militari tra cui il sindaco Antonio Lazzati, il vice sindaco Teresina Rossetti, il comandante dei carabinieri della Stazione di Cerro luogotenente Antonino Lisciandro e il comandante della Polizia Locale Francesco Rizzo.

"Vi invito ad ascoltare per un minuto e 11 secondi il brano di Rachmaninov – ha affermato don Verga nella predica facendo partire la registrazione -: il crescendo del pianoforte va a unirsi con l'orchestra a significare che ognuno può emergere con la coralità. La musica esprime l'uomo in quanto parte di un popolo".

Nell'affrontare il tema del disorientamento della società, il sacerdote ha, invece, ricordato le parole del pittore olandese Van Gogh:"Questo problema si supera prendendo spunto dalla lettera che l'artista ha scritto al fratello Teo: 'Se guardi attentamente anche un bambino nella culla riconosci l'infinito nei suoi occhi'. E' questo un invito a guardare l'altro con profondità".

Sempre dall'altare, il nuovo parroco ha raccontato i suoi primi e positivi incontri con cittadini e realtà cerresi invitando tutti a una passeggiata sull'Alpe di Siusi, sopra Bolzano: "Vivremo momenti dove potremo sperimentare il senso dell'unità e dell'amicizia – ha dichiarato don Verga -. Ciascuno di noi ha bisogno di fare l'esperienza della bellezza, noi lo faremo con una cordata sulle Dolomiti".

Predominante, quindi, sarà il ruolo della centralità della persona, della cultura e del bello: "Oggi il punto debole dell'uomo è la testa. Questa è più una crisi antropologica che finanziaria – ha spiegato il sacerdote -. La gente si ferma all'apparenza, ha paura. Cerro è una comunità molto buona, con persone valide e disponibili".

Un caloroso benvenuto a don Verga è arrivato dal sindaco Lazzati: "Una delle qualità cerresi è l'accoglienza: vedrà che la gente saprà accoglierla con spirito collaborativo e amicizia che poi diverrà affetto, facendola sentire parte integrante della nostra realtà. Mi piace ricordare – ha proseguito il primo cittadino – l'appello di Papa Francesco a Rio de Janeiro: 'Abbiate la pazienza di ascoltare! Questo ve lo chiedo con tutto il cuore!". 

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 16 Settembre 2013
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