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IKEA A PISA: BOOM DI RICHIESTE DI LAVORO – SARA’ COSI’ ANCHE DA NOI?

Se a Pisa per 200 posti di lavoro le domande arrivate sono oltre 28mila, cosa mai potrà accadere a casa nostra...

(g.s.) – Se  a Pisa per 200 posti di lavoro le domande arrivate sono oltre 28mila, cosa mai potrà accadere a casa nostra se Ikea arriverà davvero con le nuove e "promesse" 2.200 posizioni, tra impiegati, operai magazzinieri?

In questi giorni, a Pisa, Ikea è stata al centro della notizia: le cifre rese note dalla stessa azienda hanno fatto scalpore in quanto sono risultate ben 28.616 le persone che hanno inviato la propria candidatura, attraverso il sito internet, per partecipare alla selezione necessaria per 200 posti.

Attualmente sono 250 i posti di lavoro da assegnare anche per la sede milanese di San Giuliano Milanese, oltre che a Firenze (Sesto Fiorentino), Brescia (Roncadelle), Rimini, Ancona, Bologna (Casalecchio). 

“L’ufficio risorse umane di Ikea Italia – si legge in una nota del gruppo riferita al centro commerciale di Pisa – ha iniziato lo screening dei curricula ricevuti, alla ricerca di quelle competenze che rispondano alle necessità professionali delle funzioni richieste, ovvero servizi alla clientela, vendita, logistica e servizi di ristorazione. Successivamente le persone selezionate saranno contattate per un primo colloquio telefonico. A partire dalla prima settimana di settembre i candidati ritenuti idonei a seguito all’intervista telefonica saranno convocati per un primo colloquio di gruppo, a cui parteciperanno anche i responsabili di reparto delle singole funzioni. Dopo la prova di gruppo, tutti i candidati sosterranno un colloquio individuale e l’impegno di Ikea”.

Si tratta di un fatto che potrebbe accadere anche da noi, se alla fine il progetto verrà promosso e realizzato. Il tema del lavoro è stato tra quelli più dibatutti: da una parte, il sindaco di Cerro Maggiore Antonio Lazzati e quello di Rescaldina Paolo Magistrali a sostegno che Ikea sia un'occasione importante per creare occupazione. Dall'altra il comitato "La Terra" e la lista di opposizione "La sinistra, l'ambiente" di Cerro i quali hanno affermato come la questione lavoro sia un "ricatto morale" attuato in un momento d'incertezza occupazionale.

Come detto, sono circa 2.200 i posti di lavoro "promessi", se il colosso svedese verrà costruito tra Cerro e Rescaldina verrà costruito. Solo una parte potrebbe essere destinata a residenti, ma complessivamente sono numeri che non convincono del tutto gli oppositori.

Gea Somazzi
gea.somazzi@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Agosto 2013
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