Un altro angolo del castello riapre al pubblico. Si tratta della chiesetta dedicata a S.Giorgio, restaurata dopo un finanziamento recuperato dalla precedente Giunta Vitali e i lavori completati sotto la nuova amministrazione del sindaco Centinaio.

Eppure, anche in una mattinata di festa, non è mancata qualche polemica suscitata soprattutto da chi nel castello ha abitato a lungo e da chi all'antico maniero ha dedicato, per anni, impegno e attenzione. Ci riferiamo agli interventi, durante la presentazione dei lavori, rispettivamente di Mario Villa, figlio dei contadini che negli anni Cinquanta avevano vissuto nel castello, e di Pierantonio Galimberti negli anni Settanta a capo di un Comitato per la salvaguardia del storico edificio. Proprio Mario Villa, così ha annunciato Daniele Berti alla fine dell'evento, sarà il relatore di un serata prevista a settembre durante la quale si parlerà del castello con immagini del periodo, attorno agli anni Cinquanta, che ha preceduto quello di un continuo e costante degrado.

Le descrizione delle opere realizzate per ridare splendore alla cappella è stata introdotta dal sindaco Centinaio e dall'assessore Raimondi, ai quali ha fatto seguito l'arch. Luciano Marè dell'impresa Restauro Arte di Monza, società che si è anche occupata di ristrutturare l'androne del torrione d'ingresso: "Abbiamo evitato opere catalogabili come falsi – ha affermato l'esperto – preferendo i richiami alla memoria e la modernità, quest'ultima intesa come l'utilizzo di materiale nuovo, tipo la fibra di carbonio oppure la calce o ancora il cocciopesto per il pavimento, considerato che per quest'ultimo . A favorire i lavori l'ottimo rapporto con i funzionari della Soprintendenza ai beni architettonici".

La chiesetta non perderà la sua originaria funzione. L'annuncio è stato dato dal sindaco stesso, che lì vorrebbe venissero celebrati anche i matrimoni. Ed è stato ripreso da mons. Carlo Galli: "Non parliamo di una chiesa sconsacrata – ha affermato il nostro prevosto – ma piuttosto di una cappella abbandonata che deve tornare alla sua vera finalità. Per questo, vi invito a programmare con il mio successore (mons. Galli a settembre lascerà Legnano per la nuova destinazione di Gallarate, n.d.r.) una apposita cerimonia religiosa che restituisca alla chiesetta il suo originario significato".

marco tajé

Per le immagini del restauro, presentate al Cenobio del Collegio, cliccare qui

La galleria fotografica è stata curata da Luigi Frigo