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PALIO IN TV: LA DELUSIONE DI UNA LETTRICE, MA ANCHE RECORD D’ASCOLTI

29 Maggio 2013

Caro Direttore, sono Maria Adele, legnanese residente da anni in provincia di Varese. Anzi, meglio dire che sono una “legnarellese”, essendo nata nel 1957 alla “Cascina Olmina”, come veniva chiamato allora quel rione. Domenica scorsa, non potendo venire a Legnano per impegni familiari, ho scelto di seguire su Telelombardia la diretta del Palio. E di questa sono rimasta profondamente delusa. Le riprese fatte in modo oserei dire dilettantistico, con rapidissimi cambi di inquadratura e scarsissima attenzione dei particolari. Avendo assistito l’anno scorso alla sfilata dal vivo, proprio all’ingresso dello stadio Mari, ricordo molto bene come ciascuna delle comparse di ogni contrada abbia una propria particolarità, per il costume che indossa o per l’oggetto che ha tra le mani, e come vi sia una immensa ricchezza di aspetti scenografici e coreografici che la regia televisiva non è stata in grado di mostrare se non in pochi esempi. Le inquadrature dei figuranti, a piedi o a cavallo, duravano così pochi secondi che a fatica si riusciva a comprendere di chi o di cosa si trattasse. Questo per una legnanese che del Palio ha un buon bagaglio di informazioni. Figuariamoci cosa poteva capire un telespettatore che magari vedeva la sfilata per la prima volta…

Più che una trasmissione in diretta della sfilata delle 8 contrade si sono visti passare sullo schermo TV degli spezzoni intervallati da patetiche interviste ad alcuni personaggi legnanesi che a volte nemmeno capivano la domanda loro rivolta e rispondevano coi soliti luoghi comuni di circostanza.

Mi permetta inoltre, caro direttore, di criticare aspramente la professionalità dei due commentatori che stavano seduti accanto a lei. Difficile dire chi era il peggiore. Si può riassumere dicendo che erano più intenti a fare battute fra di loro che a spiegare quello che sul campo stava succedendo. Un commento che più dilettantistico non si può, nemmeno degno dei filmini di campeggio in oratorio, quasi mai in sincrono con le immagini che scorrevano in quel momento. La voce della sig.na Giorgia Colombo si sovrapponeva quasi sempre a quella del commentatore ufficiale dello stadio, che per altro dava informazioni più chiare e pertinenti e al quale sarebbe stato meglio dare maggiore spazio anche per quelli che seguivano l’evento da casa.

In conclusione direi che le mie aspettative di seguire il Palio pur  non potendo essere a Legnano sono state assai deluse e che vi invito caldamente, per il prossimo anno, a rivedere tempi,  modi  e persone per far giungere un evento così spettacolare e sentito in tutte le case dei lombardi, non solo dei  fortunati legnanesi che possono recarsi sul percorso della filata o al campo Mari.

Grazie per l’attenzione e buon lavoro.

Maria Adele Fantoni  Bardelli


L'analisi della nostra lettrice  è impietosa. Tuttavia, bisogna sottolineare che mai come quest'anno (il commento del cavaliere del Carroccio è stato ripreso in altra parte del giornale, cliccare qui) la trasmissione ha fatto registrare ascolti record che soddisfano assolutamente gli organizzatori. Una media tra gli 80 e i 100 mila telespettatori davanti al video non era mai avvenuta, infatti, negli anni precedenti. Questo, soprattutto in virtù degli sforzi della emittente presente con una troupe di tecnici e professionisti, nonostante il periodo di crisi non favorisse impegni di questo spessore.

marco tajé

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