Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

DIBATTITO SULLA SCUOLA: QUELLA PRIVATA PORTA A UNA DISCRIMINAZIONE TRA GLI STUDENTI

10 Maggio 2013

Desideriamo rispondere alla lettera che ci chiama in causa in merito alla petizione contro i finanziamenti di regione Lombardia alle scuole private, attribuendoci l'accusa non velata di "fare ideologia".

Prima di fornire le cifre (senza "originali" interpretazioni, come invece fa la persona che scrive!) ci si conceda una necessaria premessa di carattere generale: la libertà di scelta in campo educativo è un diritto (ma lo è anche ad esempio il farsi curare in costose cliniche private, anziché dalla sanità pubblica…), infatti nessuno si sognerebbe di obbligare l'estensore della lettera ad iscrivere i suoi figli alla scuola pubblica, né di impedire che enti privati avviino percorsi di istruzione in proprie strutture, ma questo deve avvenire SENZA ONERI PER LO STATO (art. 33 della Costituzione).

Ma veniamo allo specifico della questione, specificando che i dati che seguono hanno come fonte la Regione Lombardia (possiamo indicare le cifre precise all'euro) quindi sono difficilmente catalogabili come "ideologici"… .

Dunque vediamo: nel primo anno di esistenza dei Buoni scuola (anno scolastico 2001-2002; dal 2007 si chiamano "Dote per la libertà di scelta") la regione Lombardia ha erogato alle famiglie degli studenti delle scuole private (a copertura del 25 o del 50 % della retta scolastica) 30 milioni di euro. Negli anni successivi questa cifra è costantemente cresciuta fino ad arrivare  ai 51 milioni di euro del 2009/2010. Negli ultimi due anni la cifra è di nuovo diminuita a causa della crisi, ma ancora per il 2013 si parla di 30 milioni di euro. Per fare solo l'esempio del 2009, per un totale di quasi 59 milioni stanziati per il diritto allo studio, oltre 47 milioni sono andati alle famiglie che hanno scelto le scuole private. E quante sono queste famiglie? Sempre dai dati del 2009 (oggi sono ancora meno) gli studenti iscritti alle private rappresentano il 9 % della popolazione scolastica! Tradotto in altri termini: in Lombardia il 9 % degli studenti si mangia l'80 % dei contributi pubblici regionali, quelli che potrebbero essere destinati al sostegno al reddito, all'inclusione, alle iniziative contro la dispersione scolastica… e magari anche all'acquisto della carta igienica e della cancelleria, o al funzionamento dei laboratori, che sempre più spesso vengono messi in carico alle famiglie! Parliamo di oltre 400 milioni di euro solo dal 2001 al 2009: tanto sono costate le scuole private ai cittadini  lombardi solo per quanto riguarda la voce relativa ai contributi regionali per il diritto allo studio (da aggiungere ai contributi statali e, per alcuni gradi di scuola, anche comunali assegnati  in varie forme): alla faccia del "risparmio" di cui parla l'autore della lettera!

Ma diciamo anche due parole sul sistema  attraverso cui viene calcolato il diritto ad accedere alla dote per la libertà di scelta. Se un normale cittadino vuole usufruire di un qualsiasi contributo economico regionale deve esibire il certificato Isee, un parametro che comprende oltre al reddito le proprietà mobiliari e immobiliari e persino i depositi bancari e  postali. Lo stesso devono fare gli studenti della scuola pubblica che chiedono alla regione la "dote sostegno al reddito" o la "dote merito". Per la dote per la libertà di scelta invece l'Isee non vale: si usa l'Indicatore reddituale, che considera solo il reddito del nucleo famigliare, ma non il patrimonio immobiliare nè quello mobiliare!  Ecco allora i "poveracci" finanziati dalla regione con la casa nelle vie più ricche delle città lombarde!

Insomma, pur di garantire alla scuola privata lombarda il privilegio del finanziamento pubblico, Formigoni e i suoi successori padani non si fermano neanche davanti all'indecenza morale, truccano le regole, discriminano la maggioranza degli studenti ed erogano sussidi pubblici anche a chi non ne ha affatto bisogno!

Ideologia? Ognuno tragga le conclusioni che crede.

Partito della Rifondazione Comunista

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.