SAN GIORGIO: VOLANTINO INFAMANTE, IL SINDACO FA CHIAREZZA
I gruppi di minoranza "Lega Nord" e "Azzurri per San Giorgio" attaccano il primo cittadino di san Giorgio su Legnano sulle indennità percepite ma Walter Cecchin smentisce: "I rimborsi spesa vanno all'azienda per cui lavoro, non a me"...
Da una quindicina di giorni circola in paese un volantino denigratorio nei confronti del sindaco di San Giorgio su Legnano, Walter Cecchin.
"A voi l'addizionale Irpef…a me la ciccia…", è il messaggio che campeggia sopra il volto del primo cittadino, associato ad un mezzo busto stilizzato con il braccio teso in un saluto romano e un paio di ali ali stilizzate sulla schieda.
A firmare l'invettiva sul retro del foglio A4 sono i due gruppi di minoranza, "Lega Nord" e Azzurri per San Giorgio", che se la prendono con le indennità e i rimorsi spesa "incassati" dal sindaco di San Giorgio su Legnano a spese del Comune. Una somma che, secondo le oppesizioni, è pari a 16.573,36 euro per 8 mensilità.
"Niente di più fuorviante", è la replica del primo cittadino che questa mattina (sabato 4 maggio) ha organizzato un'assemblea pubblica in municipio per fare chiarezza sull'accaduto: "Questo volantino – denuncia Cecchin (al centro nella foto) – scredita la mia persona, sia nella figura di cittadino che di sindaco di un paese di oltre 6mila abitanti a cui dedico tempo e passione".
Le cifre riportate sul foglio diffamatorio sono corrette ma il rimborso spese citato (10.245 euro per 8 mesi) non è, in realtà, finito nelle tasche del sindaco: "Quella cifra – chiarisce Cecchin – è stata versata alla ditta Lisec di cui io sono dipendente come rimborso spese per le ore che dedico al Comune". Nel caso di Cecchin, che in quanto lavoratore dipendente ha percepto fino allo scorso dicembre l'indennità dimezzata è stato quindi applicato ciò che prevede la normativa per gli amministratori che svolgono un lavoro da dipendente senza aspettativa. Poi, da gennaio 2013, la ditta per cui lavora ha avviato un procedimento di cassa integrazione e l'indennità è stata portata a regime, ovvero a 1.660 euro mensili, senza più rimborso spese.
Il primo cittadino smentisce anche un'altra falsità: "In dodici mesi di mandato – conclude Cecchin, documenti alla mano – sono costato 1.321,64 euro in meno rispetto a chi mi ha preceduto. Non ho niente da nascondere e voglio continuare a camminare a testa alta per il mio paese".
valeria arini
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