Il Lions Club Legnano Host presieduto da Oreste Barbaglia, si è riunito in intermeeting con il Lions Club Busto Arsizio Host ospitando un relatore d’eccezione, il  professore Alessandro Frigiola che ha presentato le sue esperienze ed i suoi progetti in relazione alla diffusione della cardiochirurgia pediatrica nel mondo. Il relatore si è soffermato in particolare sull’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo (www.bambinicardiopatici.it), istituita nel 1993, esattamente vent’anni fa, di cui è Fondatore e Presidente. Di seguito riceviamo e pubblichiamo la relazione dell'interessante serata

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Le cardiopatie congenite rappresentano le principali malformazioni al mondo e sono principalmente diffuse nelle zone meno sviluppate della terra. La loro evoluzione è quasi sempre infausta, a volte a pochi giorni dalla nascita o nei primi anni di vita. L’unica speranza per questi bambini è il trattamento chirurgico. Naturalmente, il trattamento è tanto più complesso, quanto più piccolo è il giovane paziente e richiede metodiche e strumentazione “dedicate”. Inoltre, è necessario un approccio poli specialistico; cardiologo, ecocardiografista, anestesista, perfusionista, cardiochirurgo ed infermiera tutti coordinati ed in empatia per il raggiungimento di un solo obiettivo: dare, o meglio, ridare la vita a questi piccolini.

Alcune cardiopatie congenite sono talmente complesse da richiedere molteplici interventi per la loro soluzione: in altri casi, al contrario, la prognosi cambia subito dopo il trattamento. Cambiano il colore della pelle, la luminosità degli occhi, l’intensità del pianto che fino al giorno prima è stato solo un “miagolio” sommesso, senza forza.

La complessità di diffondere la cardiochirurgia pediatrica sta nel fatto che non basta addestrare solo il cardiochirurgo, ma servono tante altre figure professionali specializzate, servono attrezzature, servono dispositivi dedicati e serve amore.

L’obiettivo del Professore e della sua Associazione, Bambini Cardiopatici nel Mondo, è, in prima battuta “operare” il numero maggiore di bambini possibile durante la loro permanenza nel Paese prescelto per le missioni all’estero, “scegliendo” a volte, purtroppo, di trattare quelli che con un solo intervento hanno la possibilità di un valido recupero. Ma, ancor più, l’obiettivo di questo stupendo gruppo di lavoro è quello di fornire ai medici presenti sul territorio la preparazione e gli strumenti per trattare “in loco” i bambini, risparmiando a loro ed alle loro famiglie, in genere povere e con pochi mezzi economici,  i “viaggi della speranza”.

Dopo una carrellata sulle sfide e gli obiettivi raggiunti in Asia, Africa, America del sud, il Professor Frigiola ha presentato un suo collaboratore, il Dr. HALKAWT NURI, originario del Kurdistan Iracheno, scelto fra tanti medici  del suo Paese per crescere professionalmente in Italia e tornare quindi nel suo Paese ad operare. Un breve, ma toccante, filmato nè ha raccontato la vita difficile e sofferta per la guerra.

Da alcuni anni si trova in Italia, presso il reparto di Cardiochirurgia Pediatrica dell’Ospedale Policlinico San Donato diretto dal Prof. Frigiola: ha imparato a parlare la nostra lingua e si è laureato in Medicina e Chirurgica (la sua laurea non aveva valore nel nostro Paese) ed ora è iscritto alla specialità di Cardiochirurgia. L’obiettivo è quello che, una volta specializzatosi, ritorni in Kuridistan e divenga responsabile del Centro di Cardiochirurgia presso l’ospedale di Azadi Heart Center di Duhok, e lì possa operare tanti e tanti piccoli pazienti sfortunati del suo paese.

Una serata intensa e gradevole. Tante le emozioni durante il racconto del Professor Alessandro Frigiola e del suo collaboratore Halkawt Nuri e durante la proiezione del filmato, ma, soprattutto, tanta commozione.

Una serata in cui ci siamo sentiti orgogliosi di essere Italiani. 

Grazie Professor Frigiola.