OSPEDALE VECCHIO E MUNICIPIO TROPPO ILLUMINATI: CHI PAGA?
11 Aprile 2013
Buon giorno direttore
Le scrivo per poRle due quesiti?
Io ogni sera passò nei pressi del vecchio ospedale di Legnano e noto che in alcuni vecchi reparti ora mai inutilizzati vi sono sempre le luci accese (precisamente in via Candiani)
Ecco il mio primo quesito: C'è un perché? È chi paga questo spreco?
Secondo quesito (sempre inerente allo spreco energetico). Io abito in un palazzo che ha la vista sul cortile del Comune e ho notato che nelle sere di consiglio comunale l'intero Comune è illuminato (internamente e esternamente) come nemmeno la "Scala di Milano" lo è nelle sue migliori serate. Anche qui c'è un perché? Visto che il consiglio viene fatto nell'apposita sala, è necessario illuminare così tutto il Comune?
È chi paga?
In attesa di una sua risposta le porgo i miei saluti e complimenti per il suo operato
Franco
Per quanto concerne il quesito sul vecchio ospedale, ricordiamo che già nel 2012 il dottor Presutto, direttore amministrativo dell'azienda ospedaliera di Legnano, a una nostra specifica richiesta aveva così risposto: "Proprio per prevenzione e maggiore sicurezza, teniamo sempre accese le luci collocate sulle trombe delle scale. Nessuno può pensare di passare da un piano all'altro senza essere visto. Le scale infatti rappresentano l'unico modo per passare da un piano all'altro, in quanto di notte gli ascensori vengono bloccati e sono inutilizzabili".
Per le luci in Municipio, ecco la risposta dell'Ufficio Stampa del Comune di Legnano:" Gentile Signor Franco, in merito alla sua segnalazione facciamo presente che Palazzo Malinverni è sempre illuminato esternamente con apposite luci a basso consumo simili a quelle che valorizzano la vicina basilica di San Magno e gli edifici di un certo pregio in tutte le città italiane. Durante le sedute del Consiglio comunale è evidente che le luci devono restare accese negli ambienti dove si svolgono le riunioni ed eventualmente negli uffici del personale presente per poter adempiere tempestivamente alle loro mansioni. Sprechi non ve ne sono. Cordiali saluti."
marco tajé
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