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IL LIONS CLUB LEGNANO HOST RENDE OMAGGIO A GIUSEPPE VERDI

In occasione del bicentenario della nascita del grande compositore una rappresentanza del Club ha fatto visita alla “ Casa Verdi “ di Milano...

In occasione del bicentenario della nascita del grande compositore una nutrita rappresentanza del Lions Club Legnano Host, guidata dal presidente Oreste Barbaglia che ha promosso l’iniziativa, ha passato il pomeriggio di sabato 2 marzo alla “ Casa Verdi “ di Milano. Pubblichiamo di seguito il racconto della giornata a cura di Ivaldo Pahle, addetto stampa del Legnano Host

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Il Legnano Host rende omaggio a Giuseppe Verdi 4 di 18

"Casa Verdi”. La chiamano così, da sempre, niente parole come istituzione, fondazione, istituto. Semplicemente “Casa Verdi”, come se Giuseppe  Verdi abitasse lì, come se chi va in quel luogo lo potesse incontrare. E lì è sepolto, con la sua cara Giuseppina Strepponi, nella cripta, solenne e un po' del gusto che riesce a essere insieme austero e quasi sovrabbondante, realizzata, come tutto l’edificio, dall’Architetto Camillo Boito, fratello del fido librettista e poeta Arrigo Boito. Guidati per gli ampi corridoi e le sale sontuose permeate dalla personalità del compositore abbiamo incontrato ospiti musicisti che hanno suonato con Burt Bacharach e nelle migliori jazz band ed apprezzano la musica dei Pink Floyd o hanno accompagnato al piano Ornella Vanoni
 

Grande emozione ha destato l’incontro con la soprano Luisa Mandelli. Orgogliosa dei suoi 86 anni, ne dimostra a mala pena 60: presenza fresca, viso acqua e sapone, figura semplicemente elegante, parlantina e piglio vivaci e sinceri.  Al 1955 risale la sua memorabile interpretazione di Annina nella “Traviata” con Maria Callas e Giuseppe Di Stefano, per la regia di Visconti, sotto la direzione di Giulini. Passando accanto alle stanze si poteva udire la voce baritonale di cantanti famosi o le note del pianoforte che accompagnava gli alunni della scuola di musica tenuta a ospiti internazionali che possono avvalersi di maestri durante il loro stage presso “Casa Verdi“. L’impronta del filantropo Giuseppe Verdi di cui spesso si sottace l’attenzione che ebbe per il sociale permea gli ambienti e la sua dedizione alla musica si riflette nel riconoscimento dei predecessori illustri da Boccherini a Rossini immortalati nei medaglioni che decorano il Grande Salone d’Onore.

 Né con malcelato orgoglio, leggendo il titolo  “ Battaglia di Legnano” , elencata sulla parete che riepilogava tutte le opere del grande maestro abbiamo gioito riconoscenti.

L’emozione nel vedere il pianoforte del maestro e gli arredi che, con legittimo vezzo portano le sue iniziali , è stata esaltata  da un concerto del quartetto d’archi composto da  Ettore Begnis e Alessandra Albo – violini, Jakov Zats – viola, Giorgio Matteoli – violoncello ( The Palm Court Quartet ) che ha eseguito un repertorio, da loro stessi arrangiato per archi, delle più famose aree di Verdi, Puccini e Mascagni.

Né poteva mancare una serie di “bis” generosamente concessi e che hanno nella mente di molti richiamato la voce di Luciano Pavarotti quando sono suonate le note del “ Nessun Dorma “-

 Una visita a Casa Verdi è un'esperienza irripetibile. Ci si immerge nei ricordi di una residenza che ha mille vite da raccontare: non solo quella di Giuseppe Verdi e sua moglie Giuseppina Strepponi con i loro oggetti personali, gli arredi, le collezioni d'arte e le rispettive tombe, ma anche quelle di tutti gli ospiti che qui hanno vissuto in oltre un secolo di storia.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 06 Marzo 2013
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