"Era una vecchia casa di campagna e i rom, poco a poco, hanno portato via quasi tutto".

La denuncia è di Roberto Bertani, figlio dell'anziana signora che fino a 2 anni fa abitava nella casa tra i campi sulla Sp12 a Legnano, quasi circondata dalle baracche dei rom.

Quando la donna ha lasciato l'abitazione, i nomadi hanno cominciato a impossessarsi di diverso materiale.

Profonda la rabbia espressa da Roberto,  titolare della "Elettrauto Bertani": "Hanno svuotato il nostro box pieno di legna, hanno preso gli infissi oltre che  a pezzi di tetto per costruire le loro baracche. Le porte non ci sono più perchè le hanno tolte per alimentare i fuochi. Poco tempo fa, ho trovato alcuni di loro all'interno della casa".

Ora l'anziana, per questioni di salute e di sicurezza, vive in un'altra abitazione insieme ai suoi cari e ha lasciato il terreno di cui è usufruttuaria in quanto è stato acquistato da tempo da una nota società che lì dovrebbe costruire il "famoso" Iper.

La condizione emotiva di Bertani descrive la situazione a S. Paolo dove la preoccupazione continua a salire: "Ho paura a tornare nella vecchia casa di mia madre – afferma l'imprenditore -. Di sera capita di vedere la luce accesa. La recinzione è completamente distrutta. Riguardo ai campi rom penso occorra intervenire in maniera diversa: gli sgomberi andrebbero fatti ancora di più, serve essere rigidi. Basta baracche nei campi, fuochi ogni sera e mucchi di immondizia. Non se ne può più di vederli ai semafori a chiedere l'elemosina".

Sulla questione rom l'Amministrazione, ricordiamo, è impegnata ad attuare il “Patto locale di sicurezza e coesione sociale” che consiste nel coniugare rispetto della legalità e sensibilità umanitaria. Un percorso di integrazione che vedrà la sua più concreta realizzazione nella prossima primavera.

gea somazzi