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SPAZIO AI CIRCHI, MA SENZA ANIMALI

29 Dicembre 2012

Dopo la nostra intervista a Fellon Rossi (nella foto) figlia di Davide, titolare del Circo Acquatico (qui il servizio), ecco le considerazioni di Erika, lettrice che muove rilievi sia al mondo dei circhi con animali, sia all'amministrazione comunale.


Egr. direttore, vorrei rispondere alla Sig.ra Fellon Rossi figlia del titolare del Circo Acquatico in merito ad alcune sue considerazioni. Non entro in merito dei riscontri e controlli effettuati dall’Asl ma piuttosto volevo fare qualche mia considerazione personale  che, sono sicura, qualcuno capirà.

Forse chi gestisce circhi, zoo, parchi acquatici ecc. ecc. con la “collaborazione degli animali” non ha mai fatto un giro in un canile, in una pensione, non si è mai occupato di colonie feline, maltrattamenti di animali o presunti tali. Quello che dice la Sig.ra Rossi è chiaro: “sfruttare” gli animali per puro tornaconto personale, semplicemente per guadagno.  Mi dovrebbe spiegare come mai esistono anche circhi dove non vi è alcuna presenza di animali ma semplicemente ci sono persone che in prima persona lavorano, fanno spettacoli, giochi, divertono bambini e le loro famiglie e ripeto, senza per forza sfruttare gli animali.

Per fortuna siamo in un paese in cui, nonostante la crisi, qualche lavoretto qua e là si riesce a trovare seppur con fatica … non esiste solo quello … è troppo facile e comodo ragionare così.

Io non so se la Sig.ra Rossi abbia figli e non m’interessa ma la invito a pensare al fatto se, al posto degli animali, ci fossero i suoi figli costretti a fare cose che non vorrebbero di fronte a tutti e contro la loro natura. Sveglia, siamo nel 2013 e se c’è qualcuno che ancora purtroppo la pensa così bè mi dispiace per loro perché vuol dire che allora proprio non hanno capito niente.

E termino aggiungendo una critica nei confronti dell’Amministrazione Comunale: basta con questi circhi, non è bello per gli animali e per chi li ama veramente e tutto per cosa? Per pochi spiccioli? Non sono quei soldi che fanno la differenza, sono ben altre cose!

Cordialmente

Erika

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