S.AMBROGIO FESTEGGIA PATRONO E REGGENZA
La contrada gialloverde ha celebrato l'investitura religiosa dei reggenti - Il Palio appare a un bivio: crescita vera o ritorno al passato?...
(m.t.) – Contrada S.Ambrogio in festa per il Patrono e per la cerimonia dell'investitura religiosa della propria riconfermata e vittoriosa reggenza, con gran priore Fabrizio Nicoletti, capitano Massimiliano Roveda e castellana Marta Garavaglia. Con loro, lo scudiero Giacomo Alberio e la gran dama Renata Pedrinelli
Una festa perfettamente riuscita con il rito celebrato nella chiesetta dedicata al Santo da mons. Carlo Galli e, successivamente, con l'omaggio in maniero alle autorità, alle sette consorelle, ai contradaioli e amici tutti.
"Avete vinto in pista e fuori – si è complimentato il gran maestro Romano Colombo – divenendo un esempio per tutto il nostro ambiente paliesco. Avete dmostrato grandi capacità organizzative e strategiche, ma anche modestia e semplicità. Bravi, davvero".
Assenti il supremo magistrato e il rappresentante della Famiglia Legnanese, hanno preso la parola poi l'assessore Giacomo Rossi e il cavaliere del Carroccio Gianfranco Bononi: "Il Palio in un momento di crisi, come quello che stiamo vivendo – ha affermato soprattutto Rossi – deve vincere questa sfida aprendosi ancor più alla città e, restando tutti uniti, ne siamo certi, supereremo ogni difficoltà".
Tra i presenti, Andrea Mari fantino del Palio, Alessandro Colombati fantino della Provaccia, e Tonino Cossu fantino di contrada negli anni Novanta.
Magistrati del Palio e reggenti di contrada (troppo spesso) assenti a manifestazioni ufficiali di contrada, contrasti che ci vengono descritti dai toni forti tra enti organizzatori, eventi tradizionalmente in calendario e invece prossimi ad essere cancellati. Non è proprio questa la strada che un Palio da sempre descritto desideroso di voler crescere deve intraprendere. Forse, in passato siamo stati abituati bene e, adesso, fare retromarcia non è cosa digeribile tanto facilmente. Ma almeno evitiamo ipocrisie. Continuare a recitare la parte di quelli che vogliono "crescere" , senza averne le possibilità, potrebbe condurci a un ritorno al passato, a un "Palio ante 1993", quello in cui il Comune aveva un ruolo marginale e la vita paliesca si limitava al Maggio Legnanese. E, poi, non tiriamo sempre in ballo la congiuntura economica per giustificare tagli e minori impegni. Esagerando, si finirebbe per fare della crisi una scusa bella e buona, non una giustificazione fondata e concreta.
marco tajè
La galleria in pagina è di Luigi Frigo
Per le immagini di Alessandra Faiella, cliccare qui
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.