Enrico Bruschelli, a sinistra, con Sebastiano Murtas, sabato sera a S.Martino

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Sguardo deciso, modi gentili ed educati, non ostenta assolutamente l'importanza del suo cognome. Enrico Bruschelli, nel suo esordio al maniero di S.Martino, si mostra nella sua versione più genuina e serena.

"Ho iniziato a montare a 7 anni – esordisce il giovanissimo fantino che correrà la Provaccia per la contrada di via dei Mille – ma non per cavalcare a pelo. L'inizio, infatti, avvenne con i salti ad ostacolo. Soltanto tre anni dopo ho incominciato a montare senza sella lungo un percorso che, me ne rendo conto benissimo, è solo all'inizio".

Quanta responsabilità nell'essere il figlio di Gigi Bruschelli?

"Porto un cognome importante. Lo so. Ma, per me, non ha importanza. Ho i miei obiettivi precisi e cercherò di raggiungerli con le mie forze. Sicuramente e comunque, gli insegnamenti del babbo mi torneranno utili".

Dove ti vedremo nella prossima stagione?

"Oltre a Legnano, credo ad Asti, ad Acquaviva e in genere lungo l'intero circuito della Provincia".

Hai un cavallo preferito?

"No… ogni esemplare ha le sue caratteristiche e, per apprezzarle in pieno, è indispensabile un lungo lavoro e io devo farne ancora tanto".

Un ringraziamento.

"Alla contrada S.Martino. Qui mi auguro davvero di inominciare un'avventura. Una grande avventura. E, poi, naturalmente, grazie al babbo".

servizio di Alessandra Faiella