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FRANCO TOSI: LA PREOCCUPAZIONE E LE RABBIA DEI DIPENDENTI

21 Settembre 2012

La situazione della Franco Tosi sollecita la reazione di alcuni nostri lettori e dipedenti dell'azienda legnanese. Dalle loro considerazioni ulteriori motivi di preoccupazione e di rimpianti.


Carissimo Direttore,
sono un dipendente di lunga data della VERA Franco Tosi (perchè quella di oggi non è più la Tosi che tutto Legnano ha conosciuto nei decenni scorsi) , e oggi ho letto con molta attenzione il Suo articolo riguardante la Tosi e purtroppo le cose stanno così o forse peggio. Purtroppo devo aggiungere che da anni il gruppo Dirigente a capo dell'Azienda non è stato in grado di prendere Commesse per poter competere con altre Aziende che producono macchinari per l'energia. Il colpo di grazia alla Tosi è stata la cessione/fregatura (gonfiando il portafoglio ordini che si è rivelato poi un bluff) del Sig Castiglioni a favore degli Indiani di Gammon nel Giugno del 2008.
L'investimento maggiore degli indiani di Gammon in questi anni è stata la Cassa integrazione richiesta a Febbraio 2009 e tuttora in corso e se L'azienda riuscirà a restare aperta terminerà nel Maggio 2013, lascio a Lei qualsiasi commento. Finisco questo mio "sfogo", dando anche la colpa di tutto questo alle Organizzazioni Sindacali che si sono rivelate non all'altezza e lasciando in balia degli indiani l'Azienda firmando al buio per quattro anni consecutivi di Cassa Integrazione che ci porteranno inesorabilmente senza miracoli diritto alla chiusura della più famosa Azienda del Legnanese. 
La ringrazio per lo spazio concessomi.

Cordialmente

Ottavio


Sono un  dipendente della Franco Tosi meccanica, azienda destinata alla chiusura  in tempi brevi salvo clamorosi ed improbabili colpi di scena.  In allegato, troverà una lettera aperta alla direzione aziendale che ho scritto oggi
"di getto" ma che non posso certo inviare al destinatario: trattasi di  persone che non apprezzano le critiche, anzi!

Potrebbe pubblicarla sul  sito da lei diretto? Forse la leggerà qualcuno che può fare ancora  qualcosa…
 

Signori, prendetene atto. Il bluff (molto rischioso) da voi tentato è andato male. Il Mercato ha detto “vedo!” e voi non avete potuto far altro che mostrare un miserrimo massimo di re.

Avete perso. È inutile far finta che non sia così, che una rivincita è possibile, che…, che…, che…

Come diceva Nino Manfredi ne “In nome del papa re” l’unica cosa che vi rimane da fare è uscire di scena con un minimo di stile.

Volete proprio passare alla storia come quelli che hanno posto termine alla storia ultracentenaria della Franco Tosi?

Come tutti i bluff andati male anche il vostro si è risolto con un’emorragia di denaro non più recuperabile. Non si può negare la realtà all’infinito.

Avete una sola mossa buona possibile: alzarvi dal tavolo e cedere il vostro posto ad un altro giocatore, possibilmente esperto di poker.

Così non sarete “quelli che hanno fatto chiudere la Franco Tosi” ma potrete tentare un altro bluff, che ha buone possibilità di riuscite: spacciarvi per coloro che “hanno reso la Franco Tosi ancora appetibile”.

A voi la scelta: perdere denaro e farvi la fama di distruttori di aziende o perdere denaro e salvare almeno la faccia?

Distinti saluti.

LETTERA FIRMATA

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