Marco Clementi al centro, con i genitori e i presidenti dei due Rotary Club organizzatori l'incontro

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L'inviato di guerra. I rischi, i viaggi, il suo modo di operare in… trincea e non. Questi gli argomenti oggetto di una serata organizzata dai Rotary Club Parchi Alto Milanese e Busto – Gallarate – Legnano – Castellanza riuniti insieme nella sempre suggestiva cornice della Corte Lombarda di Cantalupo.

Ospite dell'incontro Marco Clementi, giornalista legnanese, inviato del TG1 proprio là dove la guerra, i conflitti interni, insomma, il pericolo sono sempre di casa: Iran, Iraq, Libia, Egitto, Siria.

"Oggi – ha affermato Clementi – l'inviato di guerra è una figura davvero diversa rispetto a quella della televisione in bianco e nero, ma sul piano pratico i rischi, le difficoltà sono sempre gli stessi. Importante, ad ogni modo, è la voglia di documentare, di fare cronaca, di viaggiare".

Attraverso i filmati del TG1, che spesso vediamo ogni sera, e racconti personali, Clementi ha riassunto tanti episodi documentati nei suoi servizi: "L'obiettivo – ha spiegato il giornalista – coincide con un racconto preciso delle storie di guerra, con il meglio e il peggio dell'uomo. L'analisi noi la lasciamo ad altri. Ai commentatori, al pubblico. Un pericolo da evitare è farsi prendere troppo dagli eventi che raccontiamo. Oppure, farsi conivolgere dalla propagada dei governanti o dei ribelli, divenendo così la loro grancassa. Il nostro rischio personale è calcolare male fin dove possiamo spingerci oppure non trovare le persone giuste con cui accompagnarci".

Numerose le domande dei soci e degli ospiti presenti, tra cui il gran priore di S.Erasmo, Giancarlo Alberti, contrada particolarmente vicina alla famiglia Clementi. Alla fine, i presidenti Nicola Giuliano (Rotary Club Parchi Alto Milanese) e Gianmario Marnati (Rotary Club Busto – Gallarate – Legnano -Castellanza) hanno consegnato un ricordo a Marco Clementi.

marco tajé

Immagini di LUIGI FRIGO