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L’ITALIA DEI RICORSI

4 Settembre 2012

Siamo diventati il Paese dei ricorsi,in meno di un mese , insegnanti e studenti hanno dovuto ricorrere allo strumento del ricorso per far valere i propri diritti.Nel mese di luglio,il numero di bocciati ha superato le aspettative per migliaia di insegnanti precari da diversi anni ,che per accedere al TFA (Tirocinio formativo attivo)dovevano rispondere correttamente a 42 quesiti su un totale di 60,ma i quiz contenevano diversi errori,riconosciuti anche dal Ministero,così il Tar del Lazio ha accolto decine di ricorsi.Il Ministro Profumo,qualche settimana fa ,invece di prendere seri provvedimenti contro chi ha preparato i quiz sbagliati,si è limitato ad esporre ad una gogna mediatica gli esperti,pubblicando sul sito dell'istruzione i loro nomi.

Ormai famoso è anche il blocco delle nomine del Tar della Lombardia dei 406 Dirigenti scolastici vincitori di concorso, perchè le buste dei candidati contenenti i dati anagrafici erano trasparenti.Infine, già fioccano i ricorsi degli studenti non ammessi ai corsi di laurea a numero chiuso.Questo può bastare per disegnare la precarietà dei diritti di noi cittadini.I ricorsi hanno un costo elevato,chi tutela i diritti di chi non ha le possibilità economiche per difendersi? Non si può vivere bene in un Paese dove ci sono soltanto doveri.


Domenico Gangemi, Vice capogruppo PDL comune di Legnano

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