24 Luglio 2012

Egregio Direttore, a proposito di code agli sportelli dell'anagrafe e situazioni ai limiti dell'assurdo e del paradosso…

Scadenza carta d'identità, mi reco allo sportello per il rinnovo, l'impiegata mi dice che è sufficiente il timbro che prolunga la scadenza. Perfetto, tutto risolto in pochi minuti (a parte la coda, a parte il mancato funzionamento della macchina che emette i numeri, a parte il mancato funzionamento dei display che comunicano i numeri….) se non fosse per la mia domanda, semplice e un po' banale: "Posso espatriare in tutti gli stati in cui non è previsto il passaporto?" Certamente, risponde l'impiegata, con un tono anche scocciato. Replico "anche in svizzera?" (paese confinante ma extracomunitario).

A questa mia l'impiegata cambia espressione e, pacificamente, risponde "Dipende dal funzionario che trova alla dogana svizzera"!

Ma ci rendiamo conto? E una risposta degna di un paese civile?

Al mio incalzare nel richiedere spiegazioni, la solerte impiegata (che non mi avrebbe detto nulla, se non avessi chiesto….) replica dicendo "Beh, rifaccia la carta d'identità, così non avrà problemi".

Grazie, conclusione lapalissiana. quindi: coda alla macchinetta per le foto, coda (nuovamente)in ufficio, risultato: 2 ore di lavoro perse. E poi vorrebbero abolire le festività per aumentare la produttività. I paradossi italici.

Chiudo. Ma non sarebbe un dovere dei funzionari e degli impiegati pubblici informare i cittadini sulle condizioni, vincoli e limiti a cui vanno incontro nel momento in cui viene richiesto un documento "ufficiale"?

Se non avessi avuto lo scrupolo di fare una banale domanda, sarei arrivato in dogana e poi respinto nella nostra bella repubblica.

Trovo assurdo sia la decisione di procedere al rinnovo di un documento d'identità con criteri non riconosciuti da tutti i Paesi, sia che il Comune non ne dia preventiva comunicazione (basterebbe un modulo simile alla carta verde delle assicurazioni).

La ringrazio per la disponibilità.

Cordialmente

Massimiliano