23 Luglio 2012

Caro direttore, leggo con un certo stupore la lettera del Sig. Stanzione.

Negli scorsi consigli comunali non mi sembra proprio di aver avuto comportamenti con toni esagerati; non è nel mio stile e chi mi conosce può ben testimoniarlo. È vero ho chiamato il Sindaco Sig. Alberto Centinaio. Non mi sembra proprio un'offesa. Devo dire che mi ha meravigliato la sua piccata risposta in cui mi chiedeva di chiamarlo Signor Sindaco! In tanti anni di consiglio comunale, fatti in diversi ruoli, non mi sono mai preoccupato di come rivolgermi al Sindaco o di come i Consiglieri  e i Cittadini si rivolgevano a me quando ho avuto l'onore di avere quel ruolo. Ognuno ha le sue particolaritá!  La mia meraviglia mi ha portato a fare una battuta che, a quanto pare, non ha suscitato ilarità ma ha offeso chi ha speso gli ultimi mesi a fare campagna elettorale per l'attuale Sindaco.

Per quanto riguarda i giovani è giusto che facciano esperienza ma, prima, devono decidere se porsi come persone che hanno bisogno  di imparare, come alcuni fanno, oppure come persone già formate che sono pronte a sparare cannonate ( a salve ) su chi ha amministrato prima di loro.

L'invito  di lasciare il consiglio comunale non merita nemmeno risposta, si commenta da solo.

Mi piace invece ricordare il clima nei consigli comunali della prima amministrazione Cozzi; quando dopo consigli molto più tesi di quelli odierni, in cui nei discorsi venivano fatte considerazioni anche molto pesanti, a tarda ora molti consiglieri di maggioranza andavano a bere o mangiare qualche cosa con quelli di opposizione. Questo capitava perchè le persone presenti riuscivano  a non personalizzare il dibattito politico e a mantenere un rapporto personale non solo corretto ma anche amichevole; che, secondo me, nella vita è alla base di tutto.

Infine non vorrei che questa polemica sulla forma volesse distogliere l'attenzione dalla sostanza che Lei, direttore, ha ben ricordato nella sua nota!

Un caro saluto

Lorenzo Vitali
capogruppo PDL