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QUESTIONE ROM: IL DIBATTITO CONTINUA

7 Giugno 2012

Buongiorno Direttore,

abito in Via Romagna e da tempo io e gli abitanti del quartiere ci stiamo seriamente mobilitando per questa grave situazione che dobbiamo subire quotidianamente.

Leggo, nei vari articoli pubblicati, le proposte che giungono in redazione: chi parla di integrazione e propone di fare uno sforzo per accettare queste persone forse non vive quotidianamente quello che viviamo noi affacciati direttamente e a pochi metri dal campo occupato abusivamente. Parlo di schiamazzi continui che si dilungano per gran parte della notte, parlo di molestie più o meno gravi a dispetto di ragazzine o donne del quartiere, parlo di immondizia e bisogni umani lasciati in ogni dove; dopo mesi di convivenza forzata con questa situazione, non penso siano dei wc chimici o delle strutture adeguate che possano combattere l'inciviltà di queste persone, che se avessero avuto un minimo di senso civico e educazione non avrebbero certo portato il quartiere a tale livello di intolleranza.

Ma ritengo anche che questi esempi siano il meno del problema legato alla presenza dei ROM: il vero e gravissimo problema, che mi sembra venga però spesso sottovalutato, è legato ai fumi tossici dei falò appiccati la sera dagli stessi. (allego fotografie). La polizia municipale ha reso noto ciò che viene costantemente bruciato (rifiuti di ogni genere, materiali plastici, cavi elettrici e pneumatici) e basta fare un minimo di ricerca nel web per rendersi conto dell'emergenza ambientale che stiamo vivendo ma non fronteggiando [la lettrice rimanda al link http://www.sicurweb.it/sicurezza_sul_lavoro/dettaglio.asp?id=3810, ndr].  

Il problema quindi non è solo l'odore di plastica che dà fastidio, bensì la concentrazione di elementi altamente tossici che si concentrano e stazionano nell'aria e che da mesi, gli abitanti del quartiere sono costretti a respirare. I gravi danni provocati da queste sostanze sono noti e si ripercuotono sia su esseri umani che animali, sia sul terreno che sulla falda acquifera, quindi anche su coltivazioni e prodotti di macello e caseari.

Non stiamo quindi parlando di sgomberare definitivamente i ROM per una questione di intolleranza razziale gratuita: qui ci troviamo di fronte a cittadini europei che si fanno quotidianamente carico di un grave reato ambientale ma che non viene mai punito adeguatamente al danno provocato. Perché?

A livello di quartiere stiamo eseguendo una raccolta firme, con il preciso scopo di parlare con il Sig. Sindaco il prima possibile in merito alla delicata questione.

A oggi, 07/06/2012, ancora ci viene negato un colloquio con il Sig. Centinaio; sembra dovremo aspettare ancora una decina di giorni.

Mi chiedo, alla luce e con la consapevolezza dei rischi ambientali e di salute cui siamo da mesi sottoposti, come si possa ancora prender tempo. Ritengo che questa situazione non possa ulteriormente aspettare i tempi della burocrazia italiana. Sono cosciente del fatto che nessuno abbia la "bacchetta magica" per risolvere un problema che grava sulla città da anni, ma penso che a questo punto sia necessaria una presa di posizione tempestiva e forte per fronteggiare il problema, salvaguardare la salute e la qualità di vita dei cittadini e dell'ambiente ed evitare che i residenti, ormai esasperati, debbano trovarsi da soli a fronteggiare un tale problema.

La ringrazio per lo spazio concessomi.

Cordialmente.

Alessandra Menegari

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