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“IN DIFESA DELLA VITA”: IL COMMENTO DI UNA LETTRICE

30 Aprile 2012

In merito alla questione aperta, qualche giorno fa, dal "Centro di Aiuto alla Vita", che ha sollevato un vivace dibattito tra alcuni candidati sindaco (Vitali-CentinaioMarazzini-Centinaio), pubblichiamo il commento di una lettrice:


Caro direttore,

leggo con continuità il vostro quotidiano on line e, di recente, ho avuto modo di seguire l’appello lanciato dal Centro di Aiuto alla Vita “Daniela Gulden”, poiché interessata alle problematiche legate alla vita nascente. In questi anni ho avuto modo di conoscere decine di madri in seria difficoltà a portare a termine la gravidanza, per tante e diverse ragioni.

Non nascondo che ho atteso con curiosità che i candidati alla carica di sindaco rispondessero. Ritengo significativo già il fatto che, su un tema così sensibile, abbiano risposto solo in due, ma, si sa, la campagna elettorale è intensa e, per giunta, si è arrivati al rush finale. E’ probabile che altri ritengano di dover riservare i residui delle energie ad argomenti più consoni alle loro corde.

Tornando ai due candidati che hanno risposto all’appello del CAV, tuttavia, ho notato una differenza di non poco conto: Lorenzo Vitali interviene a nome e per conto di una intera coalizione ("la posizione della coalizione che mi sostiene condivide i valori che animano il CAV stesso: la difesa della vita sempre, fin dal suo concepimento e la dignità della persona"), mentre Alberto Centinaio esprime unicamente una propria posizione, forse condivisa da singoli, ma non dal resto dei partiti che lo sostiene ("per la mia storia personale, io guardo alla vita, dal suo concepimento alla sua fine naturale, con quel rispetto, quella passione, con quel senso di responsabilità che mi sono stati trasmessi dalla mia educazione e dalla mia fede").

La domanda che mi pongo e che giro a quanti desiderano condividerla è: ma se non esiste una unità di intenti, come si può sperare che un’azione amministrativa in tal senso possa minimamente conseguire dei risultati positivi? Come potrebbe un sindaco, animato da convinzioni che restano personali pur nascendo dalla Fede, sostenere la vita nascente senza l’appoggio coeso della maggioranza che lo sostiene, composta da partiti manifestamente contrari alla difesa della vita fin dal suo concepimento?

Grazie per l’attenzione riservatami.

Antonella Colombo

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