MUSICARELLO IN MOSTRA A CASTELLANZA
L'originale rassegna di manifesti e locandine cinematografiche a Villa Pomini da domenica 25 marzo
Originale iniziativa a Castellanza con una mostra di manifesti e locandine cinematografiche sul cinema musicale in italia, un b-movies chiamato oggi "musicarello". La mostra messa, a disposizione da Domenico Gavella, un noto collezionista rappresenta un evento di rilevanza nazionale anche perchè è la prima volta che viene realizzata una rassegna di questo tipo.
La mostra sarà inaugurata domenica 25 marzo alle 11.15 a Villa Pomini a Castellanza e sarà accompagnata da interventi musicali ad hoc a cura dell'associazione Artisti in prima linea. Inoltre, in contemporanea, l'Archivio Fotografico Italiano ci proporrà "Polamusicaroid" personale di Marina Alessi, 25 fotografie di musicisti e cantanti ritratti con Polaroid Giant camera.
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L’idea di realizzare questa mostra nasce da una storia che per certi versi ricorda da vicino “Nuovo cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore oppure Cinema Splendor di Ettore Scola. L’incontro fortuito e casuale con Domenico Gavella. Chi è costui? Domenico è nato a Ravenna nel ’50, trascorre le serate dell’infanzia nel cinema gestito dal padre. Misura le attese e le solitudini nelle penombre del sogno, proprio come Totò nella celebre pellicola di Tornatore. Dalle strade della beat generation alla barricate del maggio, matura un’anima anarchica, tormentata, inquieta che si forgia nei vulcani degli ideali assoluti. Collezionando libri, manifesti, carillon, dischi, ecc. danza con la polvere del tempo. Pian piano riesce a mettere da parte una collezione unica e straordinaria: una raccolta di storiche locandine cinematografiche dal 1955 al 1978. Ogni singolo pezzo viene catalogato e conservato con amore, attenzione e cura maniacale. Una collezione dal grande valore storico culturale e artistico che sfiora i 200.000 pezzi tutti originali.
È nata così, quasi per caso, l’idea di invitare Domenico a Castellanza. La mostra che andiamo a presentare è un frammento della sezione riservata al cinema musicale che conta oltre 8000 esemplari. Il musicarello, il cinema musicale in Italia, con particolare riferimento, e non poteva non essere così, al cinema degli anni sessanta.
ll musicarello è un sottogenere cinematografico italiano che ebbe inizio verso la fine degli anni 50, la caratteristica costante era di avere come protagonista un cantante o addirittura una canzone, attorno a cui ruotavano storie semplici, leggere, divertenti. Le prime produzioni presero spunto dai film americani che avevano protagonista Elvis Presley di cui potremo ritrovare“Blue Haway” del 1961. Parallelamente nacquero in Italia all’inizio degli anni 50, film che avevano come protagonisti le stars del melodico come Claudio Villa , ma anche Tajoli, Togliani , il Quartetto Cetra. Ritroveremo infatti “Vedi Napoli e poi muori”, “Buon giorno primo amore” con Claudio Villa, “Alvaro piuttosto corsaro” con Renato Rascel.
Ma il primo vero musicarello risale al 1959 con “I ragazzi del juke box” con Celentano, Buscaglione, Tony Dallara. Nel corso del tempo tutte le stars della canzone italiana ebbero il loro musicarello, da Rita Pavone a Mina, Gianni Morandi , Bobby Solo, Teddy Reno, Tony Renis, Caterina Caselli, Little Tony etc. Ma furono numerosi anche i gruppi beat a partecipare, il più delle volte con veloci comparse. Perfino Totò venne coinvolto in “Rita, la figlia americana” (con Rita Pavone , in cui “canta” con i Rokes). Ritroveremo tanti film che tutti noi ricordiamo e che vengono ancora riproposti in televisione soprattutto nel periodo estivo. “Una lacrima sul viso” con Bobby Solo, “In ginocchio da te”, “Mi vedrai tornare” classicissimi con Gianni Moranti, “Dio come ti amo” con Gigliola Cinguetti, “Perdono” con il caschetto d’oro Caterina Caselli, “Il suo nome è donna Rosa”, “Lisa dagli occhi blu”, “Zingara” e tanti altri. Un percorso che ci condurrà fino agli anni ottanta con i film concerto degli U2, di Vasco Rossi, Michael Jackson, Madonna, Bob Marley etc.. Non si può però non rimanere commossi di fronte alla locandina originale di “Banana Republic” con Lucio Dalla e Francesco De Gregari.
Una mostra unica nel suo genere, la prima che viene realizzata in Italia, che non mancherà di sorprenderci e farci sorridere.
Domenico Gavella intravede nel futuro l’azzeramento delle memorie. Con paura struggente teme si dissanguino le poesie delle identità. L’alchimia del vostro stupore è la sua speranza. Di sé ama citare un’ aforisma: “sono sempre stato dalla parte sbagliata, forse in questo non ho sbagliato mai.”
Fabrizio Giachi – Assessore alla Cultura – città di Castellanza
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