L’istituto alberghiero “Falcone” ha ospiti. La settimana dal 4 all’11 marzo la scuola accoglierà 14 studenti delle classi terze della scuola professionale “Kaufmanische und Sozialpflegerische Schule” di Bad Saulgau, segnando la seconda tappa di un proficuo scambio culturale.

“Tra la fine di novembre e l’inizio di dicembre sono stati venti dei nostri ragazzi ad essere ospitati nella regione del Baden Wurttemberg – spiega la professoressa Nadia Costa, coinvolta nel progetto coordinato dalla collega Silvia Forni -, ora ricambiamo l’offerta. L’opportunità dello scambio è nata grazie ad un insegnante tedesco, il professor Michael Ulrich, che qualche anno fa ha lavorato nel nostro Istituto come madrelingua, per poi tornare nel Baden Wurttemberg e trovare impiego nella scuola oggi coinvolta nel progetto”.

Gli studenti tedeschi attesi a Gallarate nei prossimi giorni saranno ospitati dalle famiglie degli allievi gallaratesi impegnati nello studio del tedesco. Nella settimana in cui i ragazzi bavaresi saranno ospiti delle famiglie italiane sono previste lezioni in classe alternate a visite sul territorio: in programma una gita a Milano, a Varese e, ovviamente, a Gallarate, dove saranno accolti dal sindaco Edoardo Guenzani e dall’assessore all’istruzione Sebastiano Nicosia. Non mancherà una cena di gala, che si terrà giovedì sera alla presenza del vicepreside della scuola ospite e a cui sono invitate anche le famiglie dei ragazzi che hanno ospitato i compagni tedeschi. “Sarà il nostro modo di ringraziarle per aver cooperato a questo progetto, sicuramente utile per la crescita dei ragazzi", conclude la dirigente del “Falcone” Carmela Locatelli.

"Non dimentichiamo che, oltre alle competenze tecniche, per un allievo diplomato all’alberghiero la conoscenza delle lingue è essenziale per poter entrare nel mondo del lavoro. Ecco perché la nostra scuola insiste molto sulle esperienze di scambio linguistico e culturale, come la recente partecipazione al concorso dell’Aeht, che prevede la formazione di squadre tra ragazzi di nazionalità diversa, o come le cene in lingua, in cui commensali e inservienti sono invitati a parlare nell’idioma del paese cui si ispirano i piatti portati in tavola”.