Sulla questione dell'eccessivo volantinaggio in città, condivido le osservazioni del lettore. Proviamo però solo a pensare a quante persone lavorano per far giungere il volantino a casa nostra: agenzie di pubblicità, fotografi, cartiere, stampatori, aziende di trasporto, società di distribuzione, nettezza urbana, società di riciclaggio.

Un bilancio economico, ambientale e umano spaventoso, se immaginiamo che ciò che accade a Legnano succede in tutto il mondo occidentale e ovunque ci sia un prodotto da vendere e la concorrenza. Possiamo farne a meno? O meglio, questo mercato, così come è concepito, può farne a meno? No, a meno di cambiare radicalmente le regole del mercato stesso.

Ma visto che neanche Monti ci sta riuscendo (magari non gli interessa nemmeno, vuole solo correggere alcune di queste regole), ecco le mie proposte per almeno addomesticare il “volantino selvaggio”, senza togliere lavoro a nessuno, che di questi tempi sarebbe un vero delitto:
A) Si autorizzi la distribuzione solo a quelle società che preventivamente forniscano copia dei contratti di lavoro e dei DURC, per verificare la regolarità dei rapporti e dei contributi versati ai loro dipendenti o collaboratori.
B) Si istituisca una tassa per smaltimento rifiuti da far pagare alle suddette società in base alla quantità di materiale da distribuire.
C) Si stabilisca un limite massimo di n° di fogli per ogni distribuzione.
D) Si predispongano avvisi di non accettazione della pubblicità da apporre presso le cassette postali (come proponeva il lettore).
E) Si utilizzi il “Filo Diretto con il Comune” di recente costituzione per segnalare irregolarità o manchevolezze. Certo è che è amaro constatare la totale indifferenza degli organi comunali preposti su questo problema!

Umberto Silvestri