Quantcast

Ricerca

» Invia una lettera

LA NUOVA BIBLIOTECA DIPENDE DALLA VENDITA DELLA ATTUALE?

13 Dicembre 2011

Questa lettera prende spunto da quella da voi pubblicata il giorno 8 dicembre a firma dell’Associazione “Gruppo di Quartiere S.Paolo”.

Ho visto che contiene diversi argomenti e tra questi viene citato il progetto di una nuova biblioteca che “potrebbe” essere realizzata tra la via XX Settembre e la via Firenze.

Sono un cittadino del quartiere S.Paolo quindi spero che questo proposito possa andare a buon fine: la zona e gli abitanti ne trarrebbero giovamento. Ho però qualche perplessità. Il destino della nuova biblioteca, intuisco, risulta condizionato dalla disponibilità economica (cito: “… : l’iniziativa è interessante e riscuote il nostro apprezzamento ma non vorremmo che a questa idea toccasse la medesima sorte del raccordo stradale. “); quindi immagino che potrebbe dipendere anche dall’esito di azioni quali quelle della cosiddetta “cartolarizzazione” (per chi legge, il comune mette all’asta dei beni pubblici per recuperare liquidità) così come richiamata subito dopo nella medesima lettera.

Sorge un dubbio del tutto legittimo: non è che per recuperare i fondi quale contributo alla realizzazione di una nuova biblioteca l’amministrazione comunale ha in animo di mettere in vendita anche l’edificio di quella esistente ed il bellissimo parco all’interno del quale lo stesso si trova?

Mi sembra di capire, per quello che ho letto, che la “cartolarizzazione” non ha avuto sino ad ora un esito felice per le casse comunali. E’ quindi possibile, condividendo la preoccupazione manifestata dalla sopraccitata Associazione, che questo approccio conduca ad una “svendita” di beni pubblici traducendosi in un ottimo affare per chi alla fine acquista e in una pessima operazione da parte della nostra amministrazione. Il risultato sarebbe quello di vendere (la biblioteca esistente) senza disporre del contributo necessario (per la biblioteca nuova).

Ritengo che una biblioteca, oltre ad essere un luogo di riferimento culturale, sia un centro di aggregazione sociale, di formazione e di supporto alla crescita delle persone quindi ben venga il nuovo progetto; meglio sarebbe, però, se il perseguimento di questo obiettivo venisse accompagnato dal proposito di tutelare la residenza di quella attuale salvaguardandone la funzione e se questo non fosse possibile conservandone l’immobile a beneficio della collettività per destinarlo ad altro impiego.

Chiudo con una domanda: se i beni immobili da piazzare sul mercato dovessero esaurirsi come si comporterebbe la nostra amministrazione a fronte di altre necessità?

Ringraziando per l’attenzione

Distinti Saluti 

Lettera firmata

Free Website Counter

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.