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ROBERTO MORGESE E I PROBLEMI SCOLASTICI A PARABIAGO

8 Ottobre 2011

Si preannuncia una lunga e difficile stagione per le scuole dell'infanzia, primarie e secondaria di primo grado a Parabiago. La legge n° 111 del luglio 2011 ha infatti introdotto l'obbligo di accorpare le ex-scuole materne e elementari con le medie creando su tutto il territorio nazionale solamente istituti comprensivi, cioè scuole che contengano tutti e tre i gradi di istruzione o almeno gli ultimi due. Si tratta di un provvedimento che ha come obiettivo il controllo e la riduzione della spesa pubblica (costituisce parte della famosa manovra d'estate). È un aspetto su cui è difficile non essere d'accordo se non per il fatto che alcune voci diventano velocemente attuative (come appunto questa sulla scuola) mentre altre lo saranno solo parzialmente e in un arco di tempo indeterminato (benefit ai parlamentari).

Il criterio in base al quale le scuole devono essere accorpate a partire dall'anno scolastico 2012/2013 è che abbiano almeno 1000 alunni iscritti. Lo scopo è chiaramente quello che dà il titolo al decreto: la riduzione della spesa. Fondendo insieme le scuole si eliminano, infatti, diversi dirigenti scolastici, il personale di segreteria e tecnico ausiliario (bidelli compresi).

Il caso di Parabiago è abbastanza particolare. Qui esistono attualmente due istituti: uno di sole scuole secondarie di primo grado (medie) ed uno di scuole dell'infanzia e primarie (materne ed elementari). La somma degli alunni presenti in quelle scuole pubbliche di Parabiago supera i 2000 studenti (2035 circa). Stando ai numeri quindi, nella nostra città dovrebbero aversi comunque due istituti con due dirigenti, ciascuno con almeno 1000 alunni come prevede la legge. Non si capisce quindi da dove nasca l'esigenza di volerne formare uno solo, tanto più che i numeri dei bambini e ragazzi sembrano destinati a crescere, visto che recentemente abbiamo abbiamo attestato che la popolazione cittadina sta aumentando, anche grazie alla forte espansione edilizia degli ultimi anni.

Nonostante questo, la nostra giunta di Centro-destra dà prova di piegare la testa sotto il comando del gran capo (come sempre il Ministro del Tesoro) e si fa “più realista del re”: vuole a tutti i costi far risparmiare lo stipendio di un dirigente scolastico e uno di segretaria allo Stato, creando un sicuro ed inevitabile disservizio. Il nostro Sindaco e l'Assessore all'istruzione daranno infatti parere alla Provincia e alla Regione di creare un solo istituto comprensivo di più di 2000 alunni e con ben 10 sedi scolastiche. Si tratta di una mega-scuola che va ben oltre i parametri richiesti per gli accorpamenti.

Ci si contesterà che più di un centinaio di alunni non potrebbero essere conteggiati perché provenienti da fuori Parabiago, ma allo stesso modo, tanti altri nostri ragazzi sono iscritti in scuole fuori città e il conto potrebbe stare in equilibrio. In ogni caso non si tratta solamente di un problema di numeri, ma di scelta politico-amministrativa e di qualità del servizio offerto all'utenza.

Credete che sarà davvero facile o possibile per un unico dirigente poter dare retta a tutti i genitori che hanno richiesto colloqui personali (cosa che invece finora è stata fatta) avendo tutti quegli alunni, quindi tutte quelle famiglie da considerare? Credete realisticamente che la gestione di una così ampia utenza sarà favorita dalle enormi dimensioni della scuola?

Se uno degli scopi promossi dal ministro dell'istruzione è quello di favorire una sorta di benevola competizione fra le scuole per attirare a sé le iscrizioni (come succede per i licei), allora ben vengano due istituti comprensivi a Parabiago (non uno solo!) che unifichino sotto di sé materna, elementare e media; ma è forse meglio allora che si pongano in modo alternativo l'uno rispetto all'altro. In questo modo i genitori potranno davvero scegliere dove iscrivere i propri figli in base all'offerta formativa della scuola e non si rassegneranno a metterli tutti nel medesimo istituto, all'interno del quale tutto sarebbe uguale in ogni plesso scolastico.

Se un altro auspicio del ministro è che i diversi gradi di scuola si parlino e collaborino tra loro, come si potrà favorire questo dialogo mettendo a frutto la grande e consolidata esperienza delle nostre scuole, se gli alunni saranno di oltre duemila. Inoltre a tutti quei bambini e ragazzi corrisponde ovviamente un numero proporzionalmente altrettanto grande di insegnanti; pensate che a Parabiago non esiste neppure una sala dove possano riunirsi tutti insieme!

Insomma, la richiesta che mi sento fin d'ora di avanzare alla Giunta è che ritorni sulle proprie scelte (che peraltro non sono state neppure condivise in modo trasparente dall'assessore Grandini, il quale non ha convocato su tale tema di grande importanza neppure una Commissione Istruzione!).

Chiedo che la nostra città avanzi alla Provincia e alla Regione la proposta di mantenere due dirigenze, pur unendo i tre gradi scolastici e lo chiedo per la maggior cura dell'istruzione dei nostri figli.

Roberto Morgese
 

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