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NO ALLA PRIVATIZZAZIONE DELLA CROCE ROSSA

28 Giugno 2011

Egregio Direttore come come si legge sull'articolo da voi pubblicato, il governo con la complicità di alcuni burocrati all'interno della Croce rossa Italiana si appresta a divenire Privata!
Questa scelta per molti che non conoscono la situazione e l'ennesima picconata data a questo ente, del quale sono sempre stato fiero di fare parte, un carrozzone con mille padroni( tra cui lo stato!) che con scelte e sprechi scellerati è portato ad essere un ente quasi al fallimento!
Il fallimento lo si deve in parte a tutti coloro chiamati negli anni a guidarlo, presidenti e commissari nominati in base allo schieramento politico in carica in quel determinato periodo.
Ma perchè privattizzare?
Perchè il privato è forse meglio?
Andate a vedere cosa sta succedendo negli enti pubblici da quando stanno diventando privati. L'esempio più eclatante è la Sanità dove gli indirizzi e le scelte sono un continuo privatizzare: è diventerà la sanità di serie a e b, e chi potrà permettersi di pagarla avrà i servizi e sarà come l'America; le ferrovie dello Stato che da quando si sono privatizzate vanno sempre peggio, così pure le Poste Italiane e mi fermo qui.
Non pensate che privatizzare la CRI sia la soluzione e la panacea di tutti i mali e le contraddizioni, e soprattutto mi chiedo, fin quando ha fatto comodo andava bene che fosse pubblica.
Cambiare le teste e coloro che la gestiscono, questo è ciò che si deve, non cambiare lo stato giuridico della CRI da Ente pubblico a privato. Quando leggo, e scusate se mi scaldo, questa insistenza da parte di molti , che si mobilitano per la privatizzazione della CRI raccogliendo anche le firme, mi chiedo se davvero ne siete consapevoli di questa proposta e di cosa si andrebbe incontro senza i finanziamenti dello Stato.
Basta, per cortesia, dire: la casta e i privilegi. Siamo noi che abbiamo eletto molti di coloro che ci rappresentano, mettiamoci in discussione e cominciano a cambiare le regole del gioco, sarebbe il primo passo.
La proposta di avere un Centrale controllato dallo Stato ed una periferia libera dai vincoli statali non sta in piedi a mio avviso, e poi perchè?
Al Centrale e dove pochi eletti possono padroneggiare? essenzialmente perché non porterebbe a nessun reale incremento dell’ Indipendenza e della Neutralità.
Questo è il principale e fondamentale problema. Il Centrale di Stato comunque continuerebbe a controllare la Croce Rossa Italiana e questo non si può accettare lo abbiamo ormai capito e ripetuto allo sfinimento.
I problemi di mancanza di indipendenza del Centrale ricadrebbero poi inesorabilmente su tutta la Croce Rossa in Italia, anche sulla periferia indipendente. Provate ad esempio ad immaginare la prossima guerra: Il Comitato Centrale sarà controllato dal Governo di turno che “ordinerà” ai suoi 5000 dipendenti e dirigenti di spostare un ospedale da campo nel paese delle operazioni sotto scorta armata, in barba a tutte le indicazioni del Movimento internazionale.
Cosa succederà a quel punto? La periferia Indipendente si dissocerà dall’operazione?
Ci sarà uno “Scisma” volante, nel pieno di una crisi internazionale, che esploderà a quel punto per una diversa coscienza di Croce Rossa tra il Centrale e la Periferia?
Ma vi rendete conto?….
E che fine faranno i numerosi dipendenti precari, figli di nessuno, cresciuti a dismisura per volere certamente non loro?….

A voi le conclusioni!

Lettera firmata  

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