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STOP AL NUCLEARE: SCELTA SBAGLIATA… MA PER CHI?

3 Maggio 2011

Buona sera Direttore,
Le scrivo in merito all'articolo in oggetto e in particolare alle affermazioni del presidente di Energy Cluster sulla scelta sbagliata dell'eventuale rinuncia al nucleare. Ritengo che, come è avvenuto in passato non è possibile effettuare una scelta così importante senza considerare non solo ‘il costo zero’ delle centrali (da dimostrare..), ma è necessario quantificare i costi in termine di salute (malattie), sicurezza (le scorie non scompaiono da qualche parte devono essere smaltite) e soprattutto far scegliere agli Italiani cosa vogliono, spiegando in modo dettagliato e competente i rischi e i benefici.

Teniamo presente che in passato è stata fatta una scelta che forse può anche averci penalizzato in termini di produttività e competitività ma che le nazioni più evolute d'Europa (Germania in testa) stanno rimettendo in discussione puntanto su energie alternative (solare e a noi il sole non manca…) e risparmi che si traducono in minor richiesta di energia da parte di tutti.

E' chiaro che le nazioni dotate di centrali non le potranno dismettere e continuiranno ad usarle e che alcune di queste centrali sono a noi vicine ma dire che il nucleare è sicuro e a costo zero (gli italiani pagano già in bolletta un contributo per energie rinnovabili che non viene utilizzato..) mi sembra francamente fuori luogo e soprattutto non si può decidere della salute delle persone in nome di un ipotetico progresso.

Quanto costa in termini di spesa sanitaria allo Stato Italiano curare ogni anno i malati di tumore ?
Bisogna capire che esiste un parametro che si chiama qualità della vita che non è sempre monetizzabile ma se tenuto nella dovuta considerazione ci assicura una vita più serena e più sana.

Cordiali saluti

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