Accusata di urlare insulti contro la vicina a Legnano, assolta perchè era quasi muta
L'imputata aveva solo un filo di voce a causa di un tumore alla gola. Il suo stato di salute era incompatibile con le accuse rivoltegli

A causa di un tumore alla gola aveva quasi perso la voce ma si è ritrovata a processo per aver urlato insulti alla vicina per un anno e mezzo. La donna, difesa dall’avvocato Sandro Cannalire, è stata poi assolta dal giudice del tribunale di Busto Arsizio.
L’assurda vicenda prende le mosse nel 2021 dal deterioramento dei rapporti di vicinato tra vicine di casa di un condominio di Legnano che, come spesso accade, è finita in tribunale solo che al termine del processo il giudice ha deciso di inviare gli atti alla Procura per falsa testimonianza dell’accusatrice.
La sentenza è arrivata nelle scorse settimane ma le motivazioni sono state rese note solo ieri: l’imputata accusata di molestie non è in grado di emettere suoni se non minimi come confermato dal perito, un oncologo, che ha confermato l’impossibilità di utilizzo delle corde vocali da parte della convenuta.
L’avvocato Cannalire ha sostenuto l’innocenza della sua assistita presentando tutta la documentazione che comprovava il suo stato di salute del tutto incompatibile con le accuse rivoltegli dalla controparte, tesi accolta dal giudice che ha così disposto l’assoluzione.
Da quanto emerso durante il dibattimento, dunque, si sarebbe trattato solo di una vendetta nei confronti della vicina in seguito a precedenti screzi tra le due.
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