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MAFIA: L'AMARO IN BOCCA ALLA POLIZIA DI STATO

12 Aprile 2011


Egregio sig. Carlo Tajana,sono un appartenente alla Polizia di Stato, che come lei era presente in veste di ascoltatore alle tre serate organizzate dal Decanato di Legnano sul tema “Legnano tra mafia e legalità”.

O almeno credo fossero le stesse serate, perché sinceramente faccio fatica a ritrovarmi nel suo resoconto di quegli incontri, da cui io sono uscito carico di entusiasmo, e che a lei invece hanno lasciato “l’amaro in bocca”.

Io ho assistito ad incontri in cui la riflessione su un tema così importante è stata posta sopra tutto, oltre ogni facile proclama e sopra le appartenenze ideologiche, mentre lei ha assistito ad uno “sconfortante comizio”.

Lei ha avuto “le avvisaglie” di ciò già mentre parlava il prof. Dalla Chiesa…E’ stato forse quando con estrema onestà ha ammesso che il Governo di cui lui stesso ha fatto parte ha emesso delle leggi che si sono dimostrate regali per la mafia?

Io ho sentito Don Ciotti ricordare alla platea che questo governo ha varato una valida legge sulla confisca dei beni mafiosi, proprio quando effettivamente qualcuno in sala avrebbe voluto poter prolungare il suo applauso contro le segnalate mancanze di questo governo.

Ma forse ho prestato troppa attenzione alle parole e mi sono perso la smorfia sul viso di Don Ciotti, che a lei invece pare non essere sfuggita, da cui si capiva che lo diceva…sì…, ma a malincuore, “con un po’ di fatica”.

Forse da appartenente alla Polizia di Stato anch’io avrei voluto un applauso maggiore quando il coraggiosissimo candidato sindaco Modesto Verderio ha parlato “dell’efficace lotta alla mafia del Ministro Maroni”, visto che in quella lotta tutti noi appartenenti alle Forze dell’Ordine siamo impegnati, ma le ricordo che il brusio della platea c’è stato su un punto ben diverso, quando il relatore ha detto che il suo partito fa dimettere chi riceve un avviso di garanzia… e su questa affermazione è inutile spiegarle, credo, perché molti hanno mormorato.

Lei ha parlato di “risvolto antigovernativo degli interventi di Dalla Chiesa, di Don Ciotti e del Dott. Nobili”.Mi permetto di pensare che nella sua ricerca di obbiettività le sia sfuggito un particolare.

La lotta alla mafia non è una bella posa da assumere, ma sono fatti concreti da mettere in pratica.Forse è per questo che inevitabilmente si sono sottolineati aspetti negativi dell’operato di questo governo, perché la lotta alla mafia è oggi, ora, in questo momento, non negli errori del passato, non nel domani da venire.

Pertanto, oggi c’è questo Governo, ed è questo Governo, come tutti noi, che deve rispondere delle sue azioni, anche accettando le critiche di chi da anni è in prima linea contro la mafia, perché è questo Governo che può agire oggi!L’ideologia non c’entra e non si può sminuire un messaggio per le opinioni che abbiamo dell’ambasciatore che lo ha portato.

Mi spiace che lei consideri questi incontri un’occasione perduta, ma mi conforta invece sapere che tanti colleghi che hanno partecipato come me a questi incontri e con cui ho avuto modo di parlare, ne sono usciti con il mio stesso entusiasmo.

L’occasione c’è stata, forse stava a lei saperla cogliere.

Cordialmente.

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