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Radice e la festa della Liberazione a Legnano: «Il cuore del 25 aprile è nella cerimonia in piazza»

"Abbiamo distinto: si mantiene quello che è celebrazione, si rinvia tutto il resto. Il 25 aprile può esistere anche senza un concerto, ma non può esistere senza la piazza, luogo che simboleggia il valore della democrazia", il pensiero del primo cittadino legnanese

25 Aprile a Legnano - credits Antonio Emanuele

Arriva in giornata dal sindaco Lorenzo Radice una riflessione in relazione al dibattito di queste ore sulle modalità di svolgimento delle manifestazioni del 25 aprile a Legnano: «Come amministrazione, alla luce del lutto nazionale proclamato per la morte di Papa Francesco dal Governo nazionale con modalità decisamente “anomale”, abbiamo preso una decisione netta sulle modalità di celebrazione dell’80° anniversario della Liberazione: mantenere i momenti cerimoniali e rinviare quelli di festa – così esordisce il primo cittadino legnanese -. È un’impostazione, questa, decisa di comune accordo con Anpi e Centro civico Pertini, per il rispetto dovuto alla figura di Papa Francesco e per tenere unita la Comunità, cercando di contemperare le sensibilità di tutti coloro che si riconoscono nei valori della nostra Costituzione».

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«Comprendo il dispiacere di chi avrebbe voluto partecipare ai concerti perché quel sentimento è anche il mio, nel momento in cui si deve cambiare improvvisamente il programma a cui si è lavorato per mesi e che a Legnano, a differenza di quanto accade altrove, è fortunatamente ricco di eventi tali da rendere difficile trovare un criterio per declinare il concetto di “sobrietà” – prosegue Radice – . Rilevo infatti anch’io, come hanno fatto in molti, il carattere ambiguo del termine “sobrietà” contenuto nella raccomandazione data dal Governo sulla modalità di svolgimento delle celebrazioni, un’indicazione che, nei fatti, scarica sui sindaci l’attuazione concreta, ma tant’è: come rappresentanti di un ente locale che fa capo allo Stato, non possiamo certo ignorarla. E così abbiamo tolto la presenza del Corpo bandistico dal programma, sia nel corteo e nella celebrazione in piazza San Magno, sia rinviando il concerto nel pomeriggio all’Olmina. Analogamente abbiamo rinviato l’intitolazione di un giardino pubblico al partigiano Arno Covini. Allo stesso modo, in accordo con il Centro Pertini, si è ritenuto opportuno rinviare i due eventi che si sarebbero tenuti in via dei Salici e che ricadevano nei giorni di lutto nazionale, tra cui il concerto dei Punkreas. Ricordo, inoltre, che anche le commemorazioni per Alcide de Gasperi sono state rinviate e riorganizzate e la prima cerimonia ufficiale del Palio, programmata inizialmente sabato 26 aprile, è stata posticipata a domenica 27».

Da queste considerazioni una ulteriore riflessione sul concerto dei Punkreas, affermando che «non è il solo evento in città ad aver risentito della situazione eccezionale che stiamo vivendo in questi giorni come comunità nazionale. E da tutto questo mi sembra chiaro in cosa consista l’interpretazione che abbiamo dato della parola “sobrietà”. Abbiamo distinto: si mantiene quello che è celebrazione, si rinvia tutto il resto. Con fermezza inoltre rivendico che, come sindaco, se mi avessero detto di non celebrare il 25 aprile, sarei comunque sceso in piazza assumendomi tutte le responsabilità del gesto, ma aver scelto di rinviare alcuni festeggiamenti legati al 25 aprile non significa tradirne lo spirito. Per me celebrare il 25 aprile è, innanzitutto, vivere quelle cerimonie che si tengono in piazza, con i discorsi ufficiali, poi, in seguito a questi, viene il momento della festa. Il 25 aprile può esistere anche senza un concerto, ma non può esistere senza la piazza. Perché la piazza, come cuore della città, è il luogo che simboleggia il valore della democrazia riconquistata dai partigiani dopo il ventennio fascista, è il luogo in cui si riconosce la comunità locale».

«Personalmente credo che il momento della celebrazione della ricorrenza della Liberazione debba essere il culmine di un impegno verso i valori del 25 aprile che deve durare tutto l’anno e sostanziarsi di scelte concrete da parte di un’amministrazione comunale. E noi, concretamente, in questi anni abbiamo sostenuto in modo crescente Anpi per l’attività nelle scuole, sosteniamo le iniziative per il 25 aprile del centro civico Pertini, ricordiamo i partigiani attraverso le intitolazioni di luoghi pubblici e, proprio qualche mese fa, abbiamo tolto la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, conferita dalla Città nel lontano 1924. Voglio citare anche quelle iniziative che si ispirano ai valori propri della Resistenza e della Lotta di Liberazione quali le attività per promuovere la cultura della legalità e il progetto “Semi di Lampedusa”, sull’accoglienza. Tutto questo per dire che un concerto, da solo, non fa il 25 aprile se poi, durante tutto il resto dell’anno, non si fa memoria fattiva di quell’eredità. Se invece su questi valori lavoro tutto l’anno, non ho alcuna paura a rinviare qualche momento dei festeggiamenti per onorare un grande uomo che, nel Suo Pontificato, ha sempre insistito su valori cari alla sensibilità di chi crede nel 25 aprile: dalla promozione della Pace al no al riarmo, dalla fratellanza come fondamento di una società diversa all’accoglienza verso i migranti. A Legnano, quest’anno, il 25 aprile si celebrerà con questa sensibilità particolare. Concludo con un invito: perché chi oggi protesta per il rinvio del concerto non viene con noi in piazza domani? È li che dimostreremo, restando uniti, che nulla e nessuno possono fermare il cuore pulsante del 25 Aprile e dei suoi valori: pace, libertà, uguaglianza e fratellanza. E lo stesso invito vale per le tante celebrazioni che Legnano vive durante l’anno: dal ricordo dei deportati della Tosi a Mauthausen, alla commemorazione della battaglia alla cascina Mazzafame passando per la memoria di Mauro Venegoni.

«Mi auguro che anche il confronto di queste ore serva a ripartire e riportare le persone nelle piazze, nelle fabbriche, nei luoghi di lavoro e di cultura e svago dove ogni giorno Legnano può continuare a far vivere i valori della Resistenza e della Costituzione», la conclusione di Radice.

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Pubblicato il 24 Aprile 2025
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