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Da Pavia a Sanremo, Gorla Minore applaude il parrucchiere podista che ha corso 265 Km in 45 ore

Il parrucchiere gorlese Fabrizio Bocchi ha corso per 265 Km in 45 ore, riuscendo a tagliare il traguardo della Pavia – Sanremo. “Ho dormito solo 1,5 ore in due giorni di gara, alla fine avevo le allucinazioni, ma ce l’ho fatta. Tanti a Gorla Minore tifavano per me”

Milano sanremo, fabrizio Bocchi corsa Gorla Minore

Un po’ di corsa, un po’ a piedi, ma davanti a sé sempre lo stesso obbiettivo: tagliare il traguardo.

In quindici anni di allenamenti e competizioni, il sessantenne gorlese Fabrizio Bocchi ne ha provate di emozioni, ma l’ultima ha un sapore speciale in bocca.

«E’ stato un sogno in crescendo, di gara in gara: da pochi Km alla maratona e ora sono finalmente riuscito a concludere la Ultramarathon UMS da Milano a Sanremo la più lunga ultra maratona d’Europa»: ha ancora gli occhi che gli brillano, Fabrizio, quando ricorda l’impresa di qualche settimana fa.

«La gara copre solitamente la tratta Milano-Sanremo, ma quest’anno, per alcuni problemi di viabilità nel primo tratto, gli organizzatori l’hanno fatta partire da Pavia. Pertanto dal’11 al 13 aprile abbiamo corso 265 Km, venti in meno del tragitto standard. Siamo partiti in 45, ma non tutti hanno tagliato il traguardo: il tempo massimo previsto per completare il percorso è di 48 ore, io ne ho impiegate 45 piazzandomi al ventesimo posto; nell’ultimo tratto, consapevole che tutto stesse andando bene, mi sono concesso di camminare un po’ e allentare la tensione, anche perché la stanchezza era parecchia. Siamo arrivati in 32, alcuni hanno dovuto lasciare. Proseguire per quasi due giorni senza quasi fermarsi mette a dura prova il fisico».

Milano sanremo, fabrizio Bocchi corsa Gorla Minore

Fabrizio però non era solo: a casa, la sua compagna e un bel gruppetto di amici lo seguivano con il track che mostrava la sua posizione in tempo reale, mentre Km dopo Km con lui c’era il figlio Luca, pronto a spronarlo e a dargli supporto.

«Durante la gara ho potuto contare sul prezioso aiuto di mio figlio e un amico, che mi seguivano con il camper: quando avevo bisogno di mangiare un boccone e ristorarmi potevo fermarmi. C’è chi finisce la gara senza accompagnatori e per loro è ancora più dura. Io ho potuto dormire circa un’ora e mezza in totale. In realtà la prima notte la trascorri abbastanza bene, mi ero allenato per resistere correndo in notturna vicino a casa, mentre la seconda notte senza sonno debilita il fisico e soprattutto la mente. Nell’ultimo tratto, che ho percorso a piedi con mio figlio, ho iniziato ad avere allucinazioni: è stata la parte più dura di questa esperienza. Scambiavo cartelli stradali con persone ai lati della strada: brutto, ma ne è valsa la pena».

Milano sanremo, fabrizio Bocchi corsa Gorla Minore

Fabrizio sfoglia le immagini che ripercorrono la sua Pavia Sanremo e su una si sofferma con un sorriso: lo mostra con il viso stanco, ma raggiante, e i piedi a mollo nel mare. «E’ la foto che preferisco: non vedevo l’ora di raggiungere il mare e poterci entrare. Mi sono davvero goduto quel momento».

Milano sanremo, fabrizio Bocchi corsa Gorla Minore
L’agognato arrivo al mare

Del suo successo si parla parecchio nel paesino della Valle Olona: Fabrizio Bocchi, oltre a viverci, ci lavora da una vita: la sua Barberia Bocchi, premiata come attività storica, in 75 anni ha visto tre generazioni passarsi forbici e pettine, prima il padre Alvise, poi Fabrizio e adesso il figlio Luca che lo affianca.
«I clienti che sanno della mia gara mi chiedono dettagli, sono incuriositi dall’impresa: tra una spuntatina ai capelli e una barba mi domandano come è andata e a me fa piacere condividere con loro le mie sfide personali. In attesa delle prossime..» preannuncia con un ghigno il parrucchiere gorlese che ama tagliare traguardi.

Milano sanremo, fabrizio Bocchi corsa Gorla Minore

Fabrizio ha già in mente quali gare potrebbero essere le future gare in cui cimentarsi: «Mi piacerebbe correre la Nove colli a Cesenatico o andare in Grecia per la Spartathlon. Amo la competizione con me stesso, il mettermi alla prova, ma anche tutto ciò che vi sta dietro: la preparazione fisica, con le camminate e le corse in giro per Gorla Minore – ogni giorno, appena abbasso la saracinesca del negozio – ma anche la paura prima di iniziare e quel timore che sparisce poi alla partenza, quando inizi a correre e ti passa tutto».

Redazione
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Pubblicato il 22 Aprile 2025
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