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Condannato a 8 anni e mezzo il 28enne che sfruttò una minorenne per prostituzione nell’Alto Milanese

Questa è una storia che risale al gennaio del 2024 quando i carabinieri della Compagnia di Legnano arrestarono quello che doveva essere l’ex fidanzato della vittima e l’accusa era di sfruttamento della prostituzione e atti persecutori commessi su minore

tribunale di busto arsizio

Dopo quattro ore in Camera di consiglio il collegio del Tribunale di Busto Arsizio, presieduto da Giuseppe Fazio ha deciso di condannare per 8 anni, 5 mesi e 6 giorni di carcere l’uomo che tolse l’innocenza e la spensieratezza a una giovane adolescente facendola prostituire. Questa è una storia che risale al gennaio del 2024 quando i carabinieri della Compagnia di Legnano arrestarono quello che doveva essere l’’ex fidanzato della vittima: un 28enne e l’accusa era di sfruttamento della prostituzione e atti persecutori commessi su minore. I fatti sono accaduti nell’Alto Milanese, ma per corretezza nei confronti della giovanissima non diremo il Comune e neppure l’età della ragazza, basti sapere che è minorenne. Il processo, come ci ha raccontato l’avvocatessa della vittima Nicoletta Sainaghi, si è tenuto nelle aule del Tribunale di Busto Arsizio e la condanna è stata data venerdì 18 aprile. L’imputato dovrà anche pagare un risarcimento di 21 mila euro e ovviamente ha l’interdizione perpetua da qualunque incarico nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o strutture pubbliche o private frequentate abitualmente da minori. Ciò che ha più sconvolto di questa triste vicenda è come ancora oggi sia facile giudicare: «Lei era una ragazza seguita dalla sua famiglia, aveva una vita normale tra casa e scuola – afferma l’avvocatessa Sainaghi -. Nessuno al momento si era reso contro di ciò che in quel breve arco temporale stava accadendo. Ma ricordiamoci questa giovane ha agito per amore e in cambio ha ricevuto solo del male».

TRADITA DAL FIDANZATO DAL “VISO D’ANGELO”
Quella che per la ragazzina era sembrata, all’inizio, una vera storia d’amore si è trasformata in un incubo nel giro di poco tempo. Tutto sarebbe cambiato quando, l’allora 27enne definito con il viso d’angelo, avrebbe iniziato a parlare di un presunto debito e lei, convinta di potergli essere d’aiuto, avrebbe deciso innocentemente di sostenerlo. Ma a quale prezzo? Lui, successivamente, sarebbe riuscito ad accedere ai suoi profili social, da cui sarebbero partiti i primi ricatti. Avrebbe registrato dei video in cui lei, in evidente stato di fragilità, si sarebbe venduta a uomini adulti. Le richieste, purtroppo, non sono mai mancate. Dalle conversazioni acquisite e portate a processo sarebbe emerso anche un messaggio inquietante da parte dell’uomo: “Chiamo tuo padre e glielo dico. Ti ho registrato, ancora una volta”. Come spiega il legale lei desiderava solo «sentirsi amata. Ma lui approfittava della sua vulnerabilità, manipolava la sua fiducia e sfruttava il suo stato emotivo. Era una minorenne che chiedeva affetto e ha trovato solo paura, vergogna e ricatto».
IL GIUDIZIO CONTRO UNA VITTIMA
Resta ora un’adolescenza spezzata, una ferita profonda che segna l’anima e una famiglia che cerca di raccogliere i pezzi. Ma da questa vicenda emerge anche un altro aspetto triste: la presenza di numerosi uomini adulti che hanno pagato per stare con una minorenne. A conferma di quanto la prostituzione e la cultura del soppruso sia ancora radicata. A rendere tutto ancora più amaro è il giudizio spesso rivolto proprio contro di lei, dimenticando che si tratta, in tutto e per tutto, di una vittima di genere, manipolata, sfruttata e lasciata sola nel momento più fragile della sua vita. A margine di questa vicenda Loredana Serraglia presidente di Filo Rosa Auser torna ancora una volta a chiedere alla comunità un movimento collettivo fatto di uomini e donne contro questa «cultura violenta e abominevole contro le donne e l’essere umano in genere. La vittima ogni volta viene accusata e giudicata al posto del carnefice. Ma apriamo gli occhi! Stiamo parlando di una ragazzina che è caduta nella trappola di un uomo adulto: un pedofilo che l’ha ricattata emotivamente. Una condanna che a par mio non è abbastanza. Poi mi colpisce la mancanza di controllo sul web: possibile sia così facile mettere degli annunci con una minorenne? Ora, mi auguro che lei possa ricostruirsi una vita e possa superare tutto questo dolore con la sua famiglia».

Filo Rosa Auser dopo lo stupro a Busto Arsizio: “Serve una rivoluzione culturale con gli uomini”

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Pubblicato il 19 Aprile 2025
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