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Ancora viva la memoria del medico Pietro Di Biasi, cardiochirurgo dell’Ospedale di Legnano

Entrato giovanissimo nella Cardiochirurgia dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco – Polo universitario di Milano, dove rimase tredici anni, Pietro Di Biasi fu anche tra i fondatori, nel 1997, del centro di Cardiochirurgia dell''Irccs MultiMedica di Milano

di biasi

Oggi (13 aprile) ricorre il tredicesimo anniversario della scomparsa di Pietro Di Biasi, cardiochirurgo che lavorò a lungo all’Ospedale di Legnano, stroncato nel 2012 da una grave malattia oncologica, a 51 anni. La sua figura è ancora viva nella memoria di colleghi e pazienti, al nord come al sud: “Un medico impeccabile e una persona d’oro”, lo ricorda Germano Di Credico, direttore del Dipartimento cardiotorovascolare e di cardiochirurgia dell’Asst Ovest, struttura d’eccellenza della sanità pubblica italiana. Guardia dei Lombardi, in Irpinia, nel 2022 gli attribuì la cittadinanza onoraria alla memoria. “Una persona generosa, un professionista straordinario. – aggiunge il sindaco di Guardia, Francescantonio Siconolfi – Da qui partivano pazienti per farsi curare da lui e tutti tornavano grati e soddisfatti”.

Entrato giovanissimo nella Cardiochirurgia dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco – Polo universitario di Milano, dove rimase tredici anni, Pietro Di Biasi fu anche tra i fondatori, nel 1997, del centro di Cardiochirurgia dell”Irccs MultiMedica di Milano, che contribuì a fondare. Nel frattempo, vinse il concorso per assistente in Cardiochirurgia, diventando l’assistente più giovane d’Italia, e ottenne il premio Donatelli-De Gasperis per il miglior lavoro in cardiochirurgia e la nomina delegato della Società polispecialistica italiana di giovani chirurghi. “Pietro aveva un grande dono: – continua Di Credico – un senso di squadra che lo portava a non mettersi mai sul piedistallo. Adorava il suo lavoro: la sala operatoria e la corsia erano il suo pane quotidiano. Purtroppo fu costretto a smettere di colpo. Noi increduli e addolorati, lui ci faceva coraggio”.

A ricordarne la lezione di vita è anche il fratello Maurizio Di Biasi, direttore della Unità semplice di Emodinamica e Cardiologia interventistica dell’ospedale Fatebenefratelli Sacco – Polo universitario di Milano, e responsabile dell’Ambulatorio del cuore, posto all’interno del Dipartimento cardiovascolare diretto da Maurizio Viecca. Fiori all’occhiello della nostra sanità. Per mantenere viva la lezione di vita del fratello, Maurizio Di Biasi ha fondato l’associazione no-profit “Pietro Di Biasi – Amici del cuore”, con sede a Milano, operante anche nel Legnanese. Convegni, seminari, formazione, consulti on line: infinite le iniziative, ma sempre unite da un filo rosso, l’idea che la cura del malato sia totale, malattia e persona.

I colleghi di Legnano gli furono vicini anche in quei tragici momenti, seguendolo tappa dopo tappa fino all’epilogo. Affranti i pazienti: “ Lo veneravano, arrivano anche dal Sud apposta per lui. – aggiunge Di Credico – Pietro sapeva conquistare la loro fiducia”. Insostituibile: dieci anni dopo, Legnano piange il “suo” cardiologo, il dottor Pietro.

Redazione
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Pubblicato il 13 Aprile 2025
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