Il disturbo d’ansia: nemico generazionale da grandi e bambini
Quando l’ansia diventa eccessiva e dura nel tempo, può trasformarsi in un problema che condiziona la nostra vita quotidiana. Ed ecco apparire una sensazione di preoccupazione intensa, vera e propria paura o tensione, spesso senza alcuna causa apparente

Il timore per il futuro, la paura per una semplice scelta o una decisione che viene rimandata da tempo e senza alcuna ragione apparente. Il cuore che batte velocemente e, all’improvviso, il bisogno di piangere o esprimere una rabbia inattesa.
Questi sono solo alcuni sintomi dell’ansia. Un disturbo che può colpire sia gli adulti che i più piccoli. Un disturbo che, con i giusti strumenti, può essere gestito e risolto.
L’ansia, di cosa si tratta esattamente?
Quando abbiamo un evento importante da vivere, per esempio un impegno di lavoro, un esame all’università o un discorso da affrontare, è normale essere in ansia. Questa è infatti una risposta naturale del corpo quando stiamo per vivere, o viviamo, situazioni di stress o anche di pericolo.
Ma quando l’ansia diventa eccessiva e dura nel tempo, può trasformarsi in un problema che condiziona la nostra vita quotidiana. Ed ecco apparire una sensazione di preoccupazione intensa, vera e propria paura o tensione, spesso senza alcuna causa apparente.
L’ansia, ormai lo sappiamo, può colpire chiunque, dagli adulti ai più giovani, inclusi bambini e adolescenti. Nei più piccoli, si presenta con difficoltà a separarsi dai genitori, paure irrazionali o sintomi fisici come mal di pancia o nausea. Negli adulti, può portare a insonnia, difficoltà di concentrazione, battito accelerato e respiro corto. Insomma, il corpo e la mente sono attanagliati dalla paura.
Questo accade perché l’ansia non è solo essere nervosi per un evento importante. Quando diventa cronica o sproporzionata rispetto alla situazione, può limitare la vita di tutti i giorni e il nostro benessere, ci pone in una situazione di invalidità effettiva. Per questo si considera il disturbo d’ansia la malattia del decennio. La buona notizia è che dall’ansia si guarisce.
Cosa succede se si ha sempre ansia?
Se prendiamo come riferimento il DSM-5, sigla che sta per Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, possiamo definire in modo più esatto questo tipo di ansia, che prende il nome di Disturbo d’Ansia Generalizzato, e si specifica proprio per il determinare “preoccupazioni eccessive e persistenti riguardo a diverse attività o eventi della vita quotidiana, che durano per almeno sei mesi e risultano difficili da controllare”.
Ma come si manifestano queste preoccupazioni eccessive e persistenti? Diciamo che l’ansia generalizzata si manifesta sì in modi diversi negli adulti e nei bambini, ma ha comunque un elemento comune: una preoccupazione continua ed esagerata rispetto alla realtà.
In un adulto quest’ansia generalizzata prende la forma di un senso continuo di allerta, come se qualcosa di brutto sia sul punto di accadere. I pensieri si susseguono ripetitivi e risulta difficile metterli a tacere: “E se perdo il lavoro?”, “E se succede qualcosa ai miei figli?”. Come conseguenza, si attuano comportamenti come controllare in modo ossessivo messaggi e e-mail, si evitano situazioni d’incontro o si rimandano decisioni per paura di sbagliare. Anche il corpo ne risente, e compaiono tensioni ai muscoli, cuore con battiti veloci, si ha mal di testa, lo stomaco dà problemi, e risulta difficile addormentarsi.
Nei più piccoli, invece, l’ansia viene fuori in modo diverso. Un bambino può avere paura di allontanarsi dai genitori, si preoccupa troppo per i compiti che gli arrivano dalla scuola, ha timori per la salute dei genitori. Nel concreto, un bambino con ansia piange spesso, non riesce a dormire da solo, evita nuove attività e ha crisi di rabbia che sembrano non avere alcuna spiegazione.
Quanto dura un disturbo d’ansia generalizzato?
Quando l’ansia inizia a insidiare gli aspetti della nostra vita, può essere difficile eliminarla. Questo perché tende a diventare cronica. Di fatto, l’ansia può durare mesi o anni, e quando sembra che sia andata via del tutto, può ricomparire e determinare ricadute importanti.
Perché il punto è proprio questo: se non viene trattata in modo consapevole e con un supporto professionale, l’ansia diventa una condizione con cui fare i conti tutti i giorni, per molti anni. Rendendo la nostra vita più difficile da vivere in pienezza e con soddisfazioni.
Come fare se l’ansia non passa?
Ma togliere l’ansia per sempre è comunque possibile, esiste quindi una cura. Ad essere più esatti: grazie a diversi strumenti possiamo imparare a gestire l’ansia, quando si presenta, facendo in modo che non ci vincoli più
Innanzitutto è importante non ignorarla. Per gli adulti, il primo passo verso la soluzione è riconoscere di avere un problema di ansia, quindi cercare aiuto. Esistono diversi approcci di psicoterapia, ma la psicoterapia cognitivo-comportamentale (CBT) è tra i trattamenti più efficaci, perché insegna a riconoscere e a gestire i pensieri ossessivi, le situazioni che innescano l’ansia, i primi sintomi.
Certo, anche il fare attività fisica, la meditazione e una buona routine del sonno possono fare la differenza. E se necessario, il medico può prescrivere dei farmaci che attenuano i sintomi più fastidiosi. Farmaci che devono essere usati come supporto insieme alla psicoterapia, senza sostituirla.
Per i bambini, si può partire con il creare un ambiente rassicurante. Parlare con loro, aiutarli a esprimere le loro paure e ridurre la pressione scolastica, stando vicino mentre svolgono i compiti, può alleviare i sintomi. Se l’ansia diventa opprimente, non bisogna avere paura di rivolgersi ad uno specialista, in grado di aiutare il piccolo con strategie adatte alla sua età.
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