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Le manette per “Dollarino” scattano in Colombia. Nuovo colpo al sistema mafioso lombardo

Emanuele Gregorini, 27enne romano, era il referente del clan Senese di Roma nel presunto consorzio di mafie che aveva base tra Dairago e Busto Garolfo, emerso con l'indagine Hydra

colombia cartagena de indias Di Norma Gòmez

Nuovo arresto nell’ambito di un’operazione internazionale, relativo alla maxi inchiesta della Dda di Milano sul sistema mafioso lombardo che ha svelato il consorzio in affari tra ‘ndrangheta, camorra e mafia con basi tra Dairago, Busto Garolfo e Abbiategrasso.

Lunedì 17 marzo la Policia Nacional colombiana ha arrestato a Cartagena de Indias (foto Di Norma Gòmez – commons wikimedia) il latitante Emanuele Gregorini, detto Dollarino, destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’indagine condotta dal sostituto procuratore Alessandra Cerreti che aveva chiesto oltre 150 misure cautelari nei confronti di esponenti dei clan della ‘ndrangheta (locale di Legnano-Lonate Pozzolo), della camorra (Senese), della mafia (clan Rinzivillo, Fidanzati e vicini a Matteo Messina Denaro).

La Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano, aveva già individuato il 27enne Gregorini come uno degli esponenti di spicco della camorra a Roma (famiglia Senese) nell’ambito del sistema mafioso lombardo, con collegamenti anche con la ‘ndrangheta e le cosche siciliane. Dollarino era il referente di Giancarlo Vestiti e si preoccupava costantemente di drenare soldi dalla cassa comune gestita da Gioacchino Amico verso i carcerati e, in particolare, verso Vestiti e la sua famiglia: «Prima pensiamo ai carcerati» – dice in alcune intercettazioni ambientali negli uffici di Dairago dove il consorzio teneva costantemente riunioni fino al 2021. Inoltre propugnava la pace tra le varie componenti intervenendo per la risoluzione dei conflitti tra i vari rappresantanti.

La sua cattura è stata il risultato di una lunga attività di localizzazione, che ha portato alla sua individuazione in un appartamento a Cartagena de Indias, località che si affaccia sul Golfo del Messico dove si era stabilito dopo essere giunto in Colombia il 2 febbraio 2025, proveniente da Panama.

Le forze colombiane hanno eseguito l’arresto, mettendo Gregorini a disposizione dell’Autorità Giudiziaria colombiana, in attesa dell’avvio delle procedure per l’estradizione verso l’Italia. Nel contesto dell’operazione, sono stati sequestrati anche i dispositivi elettronici in suo possesso, per approfondire ulteriormente le indagini.

L’arresto è avvenuto grazie alla stretta cooperazione internazionale tra le forze di polizia, con il coordinamento dell’Unità 1-CAN dello SCIP (Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia) e dell’Esperto per la Sicurezza a Bogotà, supportato dal contributo investigativo del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Milano.

Il procuratore capo di Milano Marcello Viola ha definito un importante successo l’operazione: «Questo arresto rappresenta un successo importante nella lotta contro la criminalità organizzata transnazionale, confermando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia internazionali nel contrastare i latitanti di rilievo. La collaborazione tra la Policia Nacional della Colombia e le autorità italiane, in particolare i Carabinieri di Milano, ha permesso di colpire uno degli elementi chiave di un’organizzazione criminale di grande portata».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 18 Marzo 2025
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