Una mostra a Fagnano Olona per ricordare Nevio, tra artigianato, impegno e ideali politici
A distanza di un anno dalla scomparsa di Nevio Pavanello, a Fagnano Olona sarà inaugurata una mostra che racconterà la vita di un uomo amato da tutti, capace di impegnarsi per gli altri e in difesa dei propri ideali politici, conquistando la stima anche di chi non ne condivideva le idee

Cosa resta di una persona che muore? Come cambia la realtà in cui viveva, dopo la sua dipartita? Per quanto tempo ancora, oltre ai suoi familiari, resta nell’aria la scia delle sue risate, la forza delle sue idee e dei suoi discorsi?
Una risposta a queste domande ci sarà nelle prossime settimane a Fagnano Olona, dove, a distanza di un anno dalla scomparsa di Nevio Pavanello, attivista e amico di tanti, una mostra ricorderà il suo operato.
Premiato con la civica benemerenza cittadina nel 2017, Pavanello si è sempre distinto – oltre che per l’inconfondibile barba – per la partecipazione alla realtà civile e sociale e l’altruismo, qualità riconosciutegli da chiunque. E tantissime furono le persone che gli resero omaggio durante la cerimonia laica di commiato, tenutasi all’approdo Calipolis, che lui tanto amava.
Ora, a distanza di un anno, una toccante partecipazione ha visto l’organizzazione di questa mostra, che per diverse settimane abbellirà i locali del Castello Visconteo fagnanese.
Questa la presentazione dell’iniziativa, che vede Anpi e Rifondazione Comunista fra i promotori, insieme alla collaborazione di Calimali O.D.V E.T.S.; Cgil SPI; Cooperativa sociale Massimo Carletti; Associazione Spazio Zero di Gorla Minore; Il Mulino fiori e piante.

Ad un anno di distanza dalla scomparsa di Nevio Pavanello, si vuole ricordare la sua persona attraverso il suo fare ed il suo essere.
Grande ed incessante lavoratore, maestro del ferro battuto, Nevio si è sempre reso disponibile come volontario presso enti ed associazioni che si sono occupati dell’ambito sociale, senza tralasciare anche gli impegni ed il sostegno politico prevalentemente a difesa dei lavoratori.
La mostra, presentata da ANPI e partito della Rifondazione Comunista in collaborazione con la famiglia, occuperà la Sala del Camino ed alcuni spazi ad essa annessi presso il Castello Visconteo del comune di Fagnano Olona, approfondendo due sezioni specifiche: il lavoro artigianale ed i ricordi di vita.
Il lavoro artigianale viene mostrato esponendo diversi manufatti in ferro battuto gentilmente messi a disposizione da amici e parenti. Saranno presenti oggetti di piccole, medie e grandi dimensioni, di uso quotidiano ma sempre riconoscibili dalle sue decorazioni personalizzate.
I ricordi di vita, attraverso una serie di articoli, fotografie, attestati, oggetti personali ci ricordano la sua evidente partecipazione al partito ed alle manifestazioni, nonché ad eventi sociali dal grande valore umano. Indipendentemente dalla condivisione delle idee politiche, chi ha conosciuto Nevio lo ha stimato per la sua personalità genuina, leale, affidabile e generosa. Motivi anche il quale ha ricevuto la civica benemerenza dal comune di Fagnano Olona nel 2017 per “la sua straordinaria capacità di modellare il ferro” e “per il lungo e fedele impegno nelle associazioni come volontario”.
Si ricorda infine, la sua partecipazione a ricostruzioni storiche del territorio, nonché ai palii di Castiglione Olona o di Legnano, grazie al suo stile eclettico ed alla sua inconfondibile barba!

Questo il discorso che l’ex presidente dei Calimali, Claudio Caccin, pronunciò in occasione della cerimonia di commiato dello scorso anno:
Sarebbe presuntuoso pretendere di dire in poche battute chi era Nevio, persona semplice e complessa, tenera e dura, con il marchio della originalità come molti pezzi d’artigianato usciti dalle sue mani e dalla sua officina che, per lunghi anni, ha avuto una sede distaccata proprio qui, presso la nostra associazione.
Difficile anche solo cercare di dire a parole chi è stato Nevio per noi Calimali. Non posso dimenticare il suo primo approccio, quando circa vent’anni fa ha chiesto di far parte dei Calimali: “vengo con voi perché il vostro colore sociale è il rosso”. Può far sorridere ma nel rosso delle nostre divise Nevio aveva visto l’energia che lo ha sempre contraddistinto, l’entusiasmo e la determinazione con la quale abbiamo insieme costruito Calipolis, la spontaneità e la volontà del nostro stare insieme diventate, grazie anche al suo esempio, una nostra ragione di vita.
Nevio, il volontario dalle poche parole, dal proverbiale “sa ghadisan” ossia “come si dice”, un escamotage che gli permetteva di prendere tempo per poi stupirci con concetti semplici e concreti come lui era. Nevio lavoratore instancabile, dalle mani d’oro che sapeva trasformare un semplice pezzo di ferro in un’opera d’arte… guardatevi intorno: ogni manufatto parla di lui…
Nevio che con la disinvoltura di un professionista lasciava incudine e martello e si metteva ai fornelli nella sua casetta o meglio, il suo santuario dove tutto era rosso, dalle pareti all’ultima suppellettile. Con la perizia di uno chef stellato ha cucinato in più occasioni per tutti noi, mai dimenticando le tradizioni della sua terra natia: il Polesine.
Nevio che apprezzava la buona compagnia ed il buon vino… ROSSO naturalmente, Nevio che amava ascoltare chi ne sapeva più di lui ma che delle persone apprezzava soprattutto l’autenticità, la genuinità e naturalmente non sopportava chi predicava bene ma razzolava male.
Queste sue caratteristiche, unite a una grande indipendenza di carattere, a un profondo rispetto per gli altri e a una spiccata generosità lo hanno reso un’autentica rarità, un esempio contagioso che ha fatto del bene a tutti noi che con Nevio abbiamo camminato insieme per costruire – in questa nostra valle – quest’isola di bellezza, che SI, siamo pronti a consegnare ai nostri nipoti.
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