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Industria lombarda tra sfide e opportunità: l’assessore Guidesi a confronto con gli imprenditori dell’Alto Milanese

L'incontro è stato organizzato da Confindustria Alto Milanese nella sede di XX Settembre: "il nostro obiettivo è aiutare le aziende a raggiungere i propri obiettivi"

Guidesi

L’assessore regionale allo Sviluppo Economico, Guido Guidesi, è stato ospite di Confindustria Alto Milanese per discutere con gli imprenditori del territorio delle sfide e delle opportunità per il tessuto produttivo lombardo. Un confronto diretto, in cui Guidesi ha ribadito il ruolo della Regione nel supportare le aziende e nel promuovere l’innovazione con l’obiettivo di mantenere il primato del manifatturiero.

Fondi europei e settori strategici

«Noi siamo i sindacati delle nostre imprese», ha detto l’assessore, sottolineando l’impegno della Regione nell’accompagnare lo sviluppo industriale e favorire il rafforzamento delle filiere produttive. «Vogliamo creare opportunità di crescita per le piccole imprese e consolidare accordi di sviluppo e innovazione, puntando sull’alta formazione». Guidesi ha poi evidenziato l’importanza dei fondi europei nella programmazione economica lombarda: «Il 98% delle risorse proviene dall’Unione Europea, mentre solo il 2% è di competenza regionale».

Tra i settori al centro delle strategie di sviluppo regionali, particolare attenzione è stata riservata alla chimica, che «riguarda il 98% della manifattura lombarda», e all’innovazione tecnologica. «Abbiamo chiesto alle start-up di condividere esigenze e idee per rendere la nostra industria più competitiva», ha spiegato.

Automotive e crisi del settore

Generico 24 Feb 2025

Uno dei temi più caldi affrontati durante l’incontro, condotto dal presidente di Confindustria Alto Milanese, Maurizio Carminati, è stato quello dell’automotive, un comparto che in Lombardia conta 30mila aziende e sta attraversando un periodo di grande incertezza: «Se non ci sarà un cambiamento radicale in Cina, il tempo per salvare il settore è praticamente scaduto», ha dichiarato Guidesi. Secondo l’assessore, la transizione ecologica non sarà indolore: «Un terzo delle aziende si convertirà all’elettrico, un terzo troverà altre strade riconvertendosi e un terzo purtroppo chiuderà». «Noi diciamo sì a tutte le soluzioni per una mobilità a impatto zero, compresi i biocarburante e i carburanti sintetici, purché vengano salvaguardati anche gli aspetti sociali ed economici – ha proseguito Guidesi -. Ma il rischio di un’accelerazione della produzione asiatica è concreto: se non si interviene con correttivi, sarà il più grande suicidio industriale del nostro continente». Da qui la richiesta alle Istituzioni a più alto livello di interventi mirati: «Chiediamo aiuti concreti per le aziende energivore, senza i quali molte imprese non potranno reggere il peso della transizione», ha ribadito.

Connessioni tra imprese e grandi player

Il ruolo di Regione Lombardia è quello di intercettare fondi, creare occasioni di formazione, ricerca, e connessioni tra le imprese lombarde e i grandi gruppi industriali. «Tutti i mercoledì visitiamo aziende del territorio. Organizziamo incontri anche tra aziende lombarde e grandi player – ha sottolineato l’assessore -, come abbiamo fatto con Leonardo, per creare nuove opportunità di business: il nostro obiettivo è aiutare le aziende a raggiungere i propri obiettivi attraverso sinergie strategiche: vi invito a giocare la partita insieme».

Carminati ha poi tracciato un quadro dell’industria dell’Alto Milanese, dove il settore trainante è la meccanica (50% delle aziende), seguito da moda, plastica e  gomma e dai servizi. Sollecitato sul tema del Made in Italy, Guidesi ha risposto a una critica ricorrente: «Perché il governo parla di Made in Italy solo per il food?». «L’importante è che si forniscano strumenti adeguati – è stata la risposta dell’assessore -. Ma la vera sfida è culturale: c’è una generazione che non conosce le opportunità che offre la Lombardia. Dobbiamo tornare alla soddisfazione del fare e trasmetterla ai più giovani per mantenere il primato manifatturiero». Da parte degli imprenditori in sala sono emerse preoccupazioni per l’accesso al credito e anche per le nuove regole sulle case cosiddette Green che vuole l’Europa.

 

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 25 Febbraio 2025
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