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Il Bernocchi di Legnano sperimenta la mediazione tra pari contro il bullismo

In occasione della Giornata del Rispetto, i mediatori della scuola, appositamente formati, hanno condotto un’attività di peer education con i compagni più giovani per una riflessione condivisa a partire dalla domanda “Che cos’è il rispetto?”

Generico 20 Jan 2025

In occasione della Giornata del rispetto, celebrata per la prima volta questo 20 gennaio, all’ISIS Bernocchi di Legnano è stata organizzata, nell’ambito delle attività di educazione civica, un’iniziativa di peer education condotta da un gruppo di studenti formati come mediatori, che sono entrati nelle classi prime e seconde per condurre una riflessione condivisa a partire dalla domanda “Che cos’è il rispetto?”.

Istituita dall’articolo 4 della Legge n.70 del 2024, recante Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo, questa giornata si pone “quale momento specifico di approfondimento delle tematiche del rispetto degli altri, della sensibilizzazione sui temi della non violenza psicologica e fisica e del contrasto di ogni forma di discriminazione e prevaricazione”. Mettendosi in gioco, i mediatori hanno spiegato il significato di questa giornata ai compagni più giovani e hanno chiesto loro di elencare, in un momento di brainstorming, tutte le parole associate nella loro mente all’idea di rispetto. Società, diversità, convivenza, relazione, reciprocità, attenzione, ascolto, empatia, lealtà: questi alcuni dei concetti emersi, a partire dai quali si è cercata insieme una definizione di “rispetto”, parola complessa che viene dal latino e significa “guardare nuovamente”, per “riconoscere”. Si tratta di un concetto molto ampio, che implica – riassumono i mediatori – “sentimenti e atteggiamenti di riguardo che portano a riconoscere i diritti e la dignità di ciascuno”. “Rispettare”, dicono ancora, “è rendersi conto che ogni persona ha diritto di essere esattamente ciò che sceglie di essere”.

Generico 20 Jan 2025

Da qui si è passati a ragionare sul bullismo, che consiste proprio nel negare l’altro. Perché il bullismo è un fenomeno che è duro a morire? Tante le spiegazioni, una su tutte: il bullismo si esercita nei confronti di chi non si adegua al gruppo, per paura. Paura di chi è “diverso” e paura di essere a propria volta catalogati come “diversi”.
LA MEDIAZIONE TRA PARI
Sono stati dunque proposti esempi di situazioni di conflitto e mancanza di rispetto e, per gruppi, si è ragionato sulle soluzioni da proporre, per scoprire che il filo rosso che percorre e tiene insieme tutte le possibili risposte è la comunicazione, una comunicazione autentica, in cui ciascuno ascolta e si mette nei panni dell’altro. Bisogna cercare di coltivare l’empatia. L’atteggiamento corretto, se si subiscono o si è testimoni di atti di bullismo, è favorire in ogni modo il dialogo, carcando aiuto, nei genitori, negli insegnanti, negli adulti. Ma anche rivolgendosi ai compagni: una via percorribile a scuola è proprio la mediazione tra pari. “Noi siamo disponibili ad ascoltarvi, senza giudizio”, hanno spiegato i mediatori, che sono specificamente formati per questa attività attraverso un percorso comprensivo di esame finale e attestato, condotto da psicologi ed educatori. “Venite da noi”, è il loro invito. “Vi possiamo aiutare a risolvere i contrasti, prima che esplodano con conseguenze irrimediabili: attraverso il confronto di fronte a una persona imparziale, è più facile creare un clima di fiducia in cui aprirsi con l’altro”.

Al Bernocchi sono già in corso momenti di formazione contro il bullissmo e il cyberbullismo. In uno di questi incontro con le Forze dell’Ordine, di recente, è stata particolarmente toccante la testimonianza di uno studente e la reazione dei suoi compagni che l’hanno sostenuto e abbracciato.

“Non ti lasceremo mai solo”. L’abbraccio del Bernocchi allo studente vittima di bullismo

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 20 Gennaio 2025
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