Felice Musazzi torna sul palco a Legnano, dove più di 70 anni fa l’icona cittadina – e non solo – del teatro “en travesti” e della comicità popolare ha mosso i primi passi nel mondo del teatro dialettale, quello stesso mondo che l’avrebbe reso famoso come la Teresa dei Legnanesi, compagnia teatrale che fondò lui stesso insieme a Tony Barlocco. Lo fa dopo un 2021 segnato dalle iniziative per il 100° anniversario dalla sua nascita, nel solco delle iniziative per il centenario di Legnano città, ma in una veste inedita: si passa “Dal fronte al palco”, con il Teatro Tirinnanzi chiamato a fare da cornice al volto inedito della Teresa, quello del “soldato Musazzi” che dal fronte russo scriveva all’allora fidanzata e futura moglie Mariuccia.

È proprio dalle lettere ritrovate sul fondo dell’armadio della compagna di una vita di Musazzi – conservate per decenni in una scatola con tanto di fiocco rosa – che ha preso forma l’idea dello spettacolo firmato dalla regia di Francesco Pellicini, sul palco anche in veste di attore insieme a Matteo Carassini con le musiche di Fazio Armellini, i testi di Antonio Zamberletti e l’introduzione dello storico attore de I Legnanesi Giordano Fenocchio. Lettere che raccontano «la storia non di Felice Musazzi, ma di qualsiasi soldato al fronte», la storia di un ragazzo tornato dalla Russia a piedi, la storia di un legnanese ma in fondo un po’ di tutti gli italiani.

“Dal fronte al palco – Una Felice avventura”, sold out già da giorni, è peraltro andato scena a poche ore di distanza dall’annuale commemorazione dei lavoratori della Franco Tosi deportati a Mauthausen tra le mura di una fabbrica che è stata tra i motori della ripartenza di Legnano nel Dopoguerra, per cui anche lo stesso Musazzi ha lavorato, tornata come ogni anno ad aprire le sue porte alla città per ricordare uno degli episodi più drammatici della Resistenza a Legnano.

Legnano ricorda i deportati della Franco Tosi: “Non c’è progresso senza diritti e democrazia”