CAP Holding entra nella compagine sociale di Aemme Linea Ambiente. Le minoranze: “Contratto al buio”
Dalle minoranze dubbi anche sul rischio di cessione della governance di Aemme Linea Ambiente e richieste di documentazione più completa
Pioggia di dubbi dalle opposizioni in consiglio comunale a Legnano sull’operazione, avviata nei giorni scorsi con la firma dell’accordo di finanziamento, che consentirà al Gruppo CAP di acquisire il 20% – con un’opzione fino al 40% – del capitale di AEMME Linea Ambiente, la società del Gruppo AMGA nata dal conferimento dei rami d’azienda dei servizi legati all’igiene ambientale di AMGA Legnano, ASM Magenta e AMSC Gallarate.
Se prima di vedere approdare l’accordo vero e proprio per la cessione delle quote tra i banchi del parlamentino serviranno ancora diversi passaggi, durante l’ultima seduta consiliare le minoranze hanno infatti preso al balzo la palla offerta dalla dichiarazioni di apertura per dare voce alle perplessità fin qui maturate rispetto all’operazione.
Movimento dei Cittadini: “Contratto al buio con clausole anomale”
«Questo contratto è stato una sorpresa perché l’intera trattativa è stata tenuta estremamente riservata, al punto che è stata anche negata l’esistenza di una bozza definitiva di contratto quando invece era già stata approvata dai consigli di amministrazione di Amga e di Cap Holding – ha sottolineato il capogruppo del Movimento dei Cittadini Franco Brumana, tra i più convinti oppositori del progetto -. La giustificazione data è l’obiettivo di crescere per avere sinergie di processi, know-how, infrastrutture e quant’altro, ma per ottenere questi risultati, improbabili da parte di Cap Holding che non ha alcuna esperienza e non dispone di queste dotazioni, non è necessario cedere le quote: si possono trovare altri tipi di contratti. Se lo scopo è questo, ci si chiede poi come mai sia stata volutamente esclusa AGESP, che svolge lo stesso servizio di Aemme Linea Ambiente a Busto Arsizio e Fagnano Olona».
«La trattativa è avvenuta con un unico contraente violando il Testo Unico sulle Società Pubbliche, che prevede solo in casi eccezionali la negoziazione con un unico contraente e comunque anche in tal caso prevede che debba essere dimostrata la convenienza sul prezzo, cosa che non è avvenuta perché il prezzo è affidato ad un advisor che lo determinerà in futuro – ha aggiunto Brumana -. È un contratto “al buio”, che presenta alcune clausole decisamente anomale: la più impressionante è una sorta di diritto di ripensamento per cui se tra 36 mesi non sarà stato raggiunto il 70% degli obiettivi previsti da un piano industriale ancora da redigere Cap Holding potrà pretendere che Amga riacquisti le sue quote al prezzo del momento. Significa che Amga dovrà mettere a riserva quello che incasserà dalla cessione perché c’è l’incognita di un eventuale riacquisto obbligatorio».
Fratelli d’Italia: “Perplessi dalla cessione della governance di ALA”
Dubbi anche dai banchi di Forza Italia, con il capogruppo Letterio Munafò che pur non bocciando a priori l’operazione ha ribadito la necessità di avere a disposizione una «documentazione più completa e descrittiva dell’operazione», e da Fratelli d’Italia. «Ipotizzando che vada a buon fine la cessione delle quote di Aemme Linea Ambiente verso il gruppo Cap Holding e che sia positiva vista la creazione di un’economia di scala e le sinergie che possono dare nuova linfa alle nostre partecipate – ha sottolineato il consigliere Stefano Carvelli -, lascia perplessi la cessione della governance di Aemme Linea Ambiente.
«Ci lascia perplessi anche il diritto di ripensamento – ha aggiunto Carvelli -: mi chiedo come un’azienda possa programmare il proprio futuro non sapendo al 100% se da qui ad un certo numero di anni sarà socio di maggioranza oppure no, e se si dovranno ricomprare delle quote non è detto che il riacquisto sia vantaggioso per ALA. Abbiamo delle quote di partecipazione nel Gruppo CAP, ma il problema di fondo è che in AMGA Legnano è la gran dama del ballo, in Cap Holding è un’inserviente, e non è proprio la stessa cosa».
Il sindaco: “Usciamo dalla logica malata che CAP sia un nemico”
Tutte obiezioni, quelle mosse dalle opposizioni, respinte al mittente dal sindaco Lorenzo Radice. «Siamo venuti in commissione per spiegare l’operazione: se ci fosse la volontà di nascondere o mistificare, non avremmo detto nulla fino a quando i documenti non fossero arrivati in consiglio comunale per il voto – ha ribattuto il primo cittadino -. Nulla ad oggi è stato davvero vincolato: non c’è stata una cessione, non c’è stato un acquisto, non c’è stato un atto in cui si sia già definito qualcosa, ma un atto che sostanzialmente impegna le società a capire se le ipotesi che sono state messe sul piatto potranno essere percorse. A valle delle analisi che verranno fatte e di tutti gli atti che verranno prodotti, i consigli comunali saranno chiamati poi ad esprimersi per dire se ritengono valida o meno l’operazione».
«Il riacquisto è proprio la dimostrazione che non si tratta di una mera operazione di cessione di quote, ma di un’operazione di sviluppo in cui tutti i soci mettono e si mettono in condizione di fare una serie di azioni che permettono la crescita e lo sviluppo della società – ha aggiunto Radice, sottolineando che «Amga non ha mai eluso il mercato» -. Stiamo parlando di una sorta di operazione infragruppo: noi controlliamo Amga e siamo soci di Cap Holding, entrambe le società sono partecipate dal Comune di Legnano. In questo momento non stiamo andando sul mercato perché stiamo facendo un’operazione in house. Usciamo dalla logica malata che CAP sia un nemico: sta portando investimenti e opportunità per il nostro territorio e servizi per i cittadini. Un’operazione di sviluppo è figlia dei tempi perché ci stiamo muovendo in un’area dove oramai anche una società importante e solida come Aemme Linea Ambiente da sola non ce la fa più».
Foto di archivio
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