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Legnano, approvato il bilancio 2025 con attenzione al sociale. Le minoranze: “Manca di coraggio”

Il documento «costruito sulla roccia con una forte visione di una città che punta alla rigenerazione e alla sostenibilità», secondo la maggioranza, non ha incontrato il favore della minoranza che avrebbe voluto maggiori sforzi su aliquote e sicurezza

consiglio comunale legnano

È stato approvato nel consiglio comunale del 17 dicembre il bilancio previsionale 2025 del Comune di Legnano. Il  documento, «costruito sulla roccia con una  visione di una città che punta alla rigenerazione e alla sostenibilità», secondo la maggioranza, non ha incontrato il favore della minoranza che lo ha giudicato un bilancio «privo di coraggio». Secondo le opposizioni rimaste in aula – i consiglieri Munafò e Toia hanno abbandonato la seduta per «la maleducazione diffusa e la mancanza di scuse», da parte della consigliera Borgio che si è lasciata scappare un “vaffa” in sede di commissione  –  si sarebbe dovuto compiere uno sforzo maggiore per diminuire aliquote e imposte comunali e agevolare commercianti e piccole imprese. Irpef e Imu sono invece rimaste sostanzialmente invariate con la novità di uno sgravio dell’Imu per le Onlus e il terzo settore: «La richiesta di questo sforzo andrebbe riformulata con un altro mettente – ha detto il  consigliere di maggioranza, Paolo Garavaglia -: il Governo centrale che continua a imporre tagli ai fondi destinati agli enti locali, mettendoli in fortissima difficoltà». (QUI PER VEDERE IL CONSIGLIO COMUNALE)
“INADEGUATI GLI INVESTIMENTI SULLA SICUREZZA”
Fortemente criticata anche la somma destinata alla sicurezza (340mila euro in un bilancio da  125 milioni di euro), assolutamente inadeguata secondo i gruppo della Lega e di Fratelli d’Italia. Su questo fronte FDI ha presentato un emendamento per chiedere di destinare fondi per l’acquisto dei taser per la Polizia Locale e anche in questo caso la risposta è stata quella di presentare la richiesta al Governo centrale. Il tema del taglio dei fondi ai Comuni è sicuramente centrale proprio perchè a tendere potrebbe determinate tagli dei servizi ai cittadini, per il momento confermati. In parallelo sono esponenzialmente aumentati i bisogni (e gli investimenti) sul fronte dei servizi sociali e dell’educativa scolastica, su cui sono stati destinati i fondi   Un campanello di allarme a cui prestare molta attenzione.

IL BILANCIO IN NUMERI

In numeri, il bilancio pareggia a 124,7 milioni di euro e vede assestarsi le spese correnti al 54,3% contro il 45,3% delle spese in conto capitale. Fra i quasi 68 milioni di spese correnti la missione più consistente è relativa al funzionamento della macchina comunale (18,7%), seguita dal Sociale con il 18%, da “Sviluppo sostenibile e tutela del territorio” (rifiuti, manutenzione aree a verde) con il 17,1%, e dall’Istruzione con il 13,2%. Passando alla tipologia economica della spesa le due componenti di maggior rilievo sono l’acquisto di beni e servizi (quali servizio rifiuti, energia e utenze, manutenzione), che vale il 53,3%, e il personale con il 18%. Per i servizi a domanda individuale (ossia le attività in capo all’ente locale e utilizzate a richiesta dei cittadini), il Comune spenderà oltre 8 milioni 646mila euro; mentre la previsione di entrata è di poco inferiore a un terzo (2 milioni 848mila euro). I tre importi di spesa maggiori sono relativi alle mense scolastiche (oltre 3 milioni 500mila euro), agli impianti sportivi (2 milioni 87mila euro) e agli asili nido (1 milione 785mila euro). Passando alle spese di investimento, che assommano a 56 milioni 585mila euro, queste si concentrano principalmente in quattro voci: politiche giovanili, sport e tempo libero che, con il 29,6% scalza dal primo posto i trasporti e la mobilità (23,4%), poi istruzione e diritto allo studio (15,6%) che scavalca servizi istituzionali, generali e di gestione (12,1%). Nelle entrate correnti, che superano i 68 milioni di euro, i trasferimenti statali iscritti nel bilancio 2025 valgono 5 milioni 662mila euro. Fra le fonti tributarie, che assommano a 44 milioni 268mila euro, la voce più cospicua è rappresentata dall’IMU con il 41,9%, seguita dalla TARI al 28,1%, che -ricordiamo- essere una mera partita di giro, e dall’addizionale IRPEF (17%). Fra le entrate in conto capitale che valgono, per il 2025, 45 milioni 669mila euro, la parte più cospicua, 22 milioni 117mila euro (48,3%), è rappresentata da finanziamenti ottenuti con la partecipazione a bandi, mentre 14 milioni 218mila euro (31,1%) risultano da accordi urbanistici (opere a scomputo). Venendo agli investimenti sul patrimonio pubblico iscritti nel piano Triennale (pari a 7,7 milioni di euro, di), il 2025 vedrà investimenti per 4 milioni 50mila euro, di cui 1,7 milioni finanziati da bandi. Le risorse saranno impiegate prioritariamente in opere di manutenzione e messa in sicurezza del patrimonio comunale (strade, stabili comunali, scuole, patrimonio abitativo e impianti sportivi comunali) con particolare riguardo agli interventi mirati all’efficientamento energetico; nella promozione di interventi che favoriscano la “mobilità dolce” (marciapiedi, eliminazione di barriere architettoniche, piste ciclopedonali); nella rigenerazione degli assi commerciali della città e il loro collegamento attraverso corridoi caratterizzati da mobilità dolce e rigenerazione verde; alla realizzazione di un modello di città policentrica in cui il ruolo dei quartieri sia valorizzato, moltiplicando i luoghi ad alta qualità ambientale e ad alta vivibilità.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 18 Dicembre 2024
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