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Quarto binario, il comitato contro l’opera: “La sentenza dimostra le illegittimità del progetto”

Ora la speranza del comitato è che la Commissione VIA che dovrà riemettere il parere di compatibilità ambientale «ponga fine definitivamente a quest'opera»

No al quarto binario - Vanzago

«La sentenza dimostra ancora una volta le numerose illegittimità di questo progetto». A parlare è il Comitato civico contro il potenziamento ferroviario della tratta Rho-Parabiago, dopo la sentenza del TAR che ne ha accolto il ricorso contro il progetto – inserito nella cornice del PNRR – per il quadruplicamento della linea fra Rho e Parabiago, la realizzazione del raccordo Y di collegamento fra la linea FS e la linea Ferrovie Nord Milano in prossimità della stazione di Busto Arsizio e il triplicamento della linea tra Parabiago e Gallarate, con la realizzazione di una nuova fermata a Nerviano e la sistemazione di quelle di Vanzago, Canegrate e Legnano.

Quarto binario, il progetto “deraglia” nelle aule del TAR: accolto il ricorso del comitato contro l’opera

La Terza Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia ha infatti ritenuto «fondate le censure con le quali si contesta sia la carenza di una valutazione della complessiva compatibilità ambientale dell’opera, in termini di attualità rispetto al tempo di adozione del provvedimento autorizzativo impugnato, sia la sostanziale inadeguatezza dell’istruttoria».

«Rispetto al progetto definitivo del 2013 – ha messo nero su bianco la sentenza – le valutazioni ambientali sono solo quelle emergenti dal parere della Commissione VIA del 2014, rispetto alle quali non è stata effettuata alcuna analisi della permanente attualità dei dati ambientali e scientifici pertinenti, poiché il parere del 2022 interviene solo sulle parti progettuali modificate dopo il 2013 e per il resto rinvia alle valutazioni rese nel 2014, senza alcuna rivalutazione della fattispecie, alla luce di dati aggiornati come richiesto dal quadro normativo e giurisprudenziale eurounitario e nazionale già delineato. Non solo, risulta violato anche il principio per cui la valutazione ambientale “opportuna” è quella che considera il progetto nella sua completezza e in termini di attualità».

Un “verdetto” dopo il quale il comitato si augura che «la Commissione VIA (valutazione di impatto ambientale, ndr) che dovrà riemettere il parere di compatibilità ambientale valuti complessivamente il progetto e ponga fine definitivamente a quest’opera i cui impatti ambientali sono stati dichiarati insostenibili dalla stessa RFI e dal Ministero dell’Ambiente sin dal progetto preliminare del 2003».

Foto di archivio

Leda Mocchetti
leda.mocchetti@legnanonews.com
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Pubblicato il 12 Dicembre 2024
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