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Sostegno psicologico nell’Alto Milanese. La storia di V. disoccupata che si è rimessa in gioco

Il servizio di sostegno psicologico del progetto attivo nei 49 comuni dell’Abbiatense, Altomilanese e Magentino, 300+1 ha preso in carico 40 persone, offrendo ascolto, supporto e percorsi personalizzati

Generico 18 Nov 2024

In un anno di attività, il servizio di sostegno psicologico del progetto attivo nei 49 comuni dell’Abbiatense, Altomilanese e Magentino, 300+1 ha preso in carico 40 persone, offrendo ascolto, supporto e percorsi personalizzati per affrontare il disagio legato alla disoccupazione e all’esclusione sociale. Tra queste storie, spicca quella di V., una giovane donna che, grazie a un intervento coordinato tra diversi servizi del territorio, è riuscita a trovare una via verso l’autonomia e il benessere personale.

Un lavoro di rete che fa la differenza

300+1 è un programma volto a promuovere l’occupazione, affrontare difficoltà economiche e migliorare il benessere psicologico di individui e nuclei familiari in condizioni di fragilità socioeconomica. Guidato dalla cooperativa sociale Albatros, capofila di un’ampia rete di partner, il progetto opera nei territori del legnanese, castanese, abbiatense e magentino, grazie alla collaborazione di Fondazione Ticino Olona e al contributo di ​​Fondazione Cariplo, Fondo di Beneficenza Intesa San Paolo e Fondazione Peppino Vismara.

Il caso di V. evidenzia l’efficacia del progetto. “Segnalata per una situazione di forte disagio, V. affrontava difficoltà economiche familiari e un bisogno urgente di affermazione sociale – racconta Daniele Casini, vicepresidente di Albatros e coordinatore del progetto 300+1 -. Durante i colloqui di supporto psicologico, è emersa la necessità di iniziare un percorso di inserimento lavorativo per restituirle sicurezza e indipendenza. Grazie alla collaborazione con i servizi invianti e con AFOL, attraverso il Bando Emergo, V. ha intrapreso un tirocinio presso una cooperativa del territorio, finanziato da Città Metropolitana Milanese. Questo percorso le ha permesso di rimettersi in gioco e di gettare le basi per una stabilità personale, economica e sociale».

Il Progetto 300+1 mira a intercettare e supportare persone che, a causa di prolungata disoccupazione o recenti perdite lavorative, vivono situazioni di fragilità emotiva e sociale. Il servizio di supporto psicologico si rivolge a chi si trova per la prima volta a cercare lavoro o, dopo periodi di inattività, necessita di un sostegno concreto per rientrare nel mondo professionale. Gli effetti dell’esclusione dal mercato del lavoro sono spesso devastanti: perdita dell’indipendenza economica, abbassamento dell’autostima e un senso di inutilità sociale sono solo alcune delle difficoltà affrontate dai partecipanti. Tra i profili delle persone segnalate, spiccano situazioni di grave disagio economico, sovraindebitamento e in alcuni casi perdita dell’abitazione, difficoltà familiari complesse, come donne vittime di maltrattamenti o che per anni hanno accudito familiari anziani, e persone con
deficit cognitivi o difficoltà psichiche.

In questi casi, il lavoro assume un ruolo terapeutico, offrendo non solo una stabilità economica ma anche un’opportunità di riscatto sociale e personale. Un’azione che fa la differenza: «Il Progetto 300+1 dimostra come l’integrazione tra supporto psicologico e percorsi lavorativi possano fare la differenza nella vita delle persone – commenta Salvatore Forte, Presidente della Fondazione Comunitaria Ticino Olona -. Il lavoro, oltre a rappresentare una fonte di reddito, diventa un mezzo di riscatto e crescita personale, aiuta a ritrovare autostima e stabilità emotiva. Progetti come questo confermano l’importanza di un’azione coordinata tra diversi servizi, che, insieme,
possono rispondere con efficacia ai bisogni di chi vive situazioni di fragilità, offrendo opportunità
reali di rinascita».

Come opera il servizio di supporto psicologico?

Il servizio si basa su un approccio empatico e privo di giudizio, accogliendo le persone in uno spazio
riservato dove possono esprimere le proprie emozioni, condividere esperienze di vita e confrontarsi
con difficoltà concrete. Le principali azioni del servizio includono:
– Ascolto attivo e strategie di coping: supporta le persone nell’utilizzo delle proprie risorse per affrontare le sfide quotidiane e gestire pensieri ed emozioni negative.
– Elaborazione del disagio e supporto al cambiamento: accompagna le persone nel riconoscere e accettare le proprie difficoltà, trovando in sé le forze per ripartire.
– Empowerment personale: valorizza le competenze e le caratteristiche di ogni individuo, favorendo un processo di rafforzamento delle risorse interiori, utile per affrontare la realtà lavorativa con maggiore fiducia.
Fondamentale è anche il lavoro di rete che coinvolge enti e servizi del territorio per il confronto e il monitoraggio continuo dei percorsi, attivando, dove necessario, ulteriori interventi per rispondere a esigenze specifiche, come nel caso di V.

Attivo nei 49 comuni dell’Abbiatense, Altomilanese e Magentino, 300+1 mira a rispondere ai bisogni di individui e famiglie in condizioni di disagio socioeconomico non ancora supportati dai servizi locali. Il progetto, promosso da Comuni e una vasta rete di enti, offre un aiuto concreto attraverso: orientamento e inserimento lavorativo, con percorsi di formazione e tirocini professionalizzanti; sostegno economico, tramite prestiti solidali e percorsi di educazione finanziaria; benessere psicologico, grazie a incontri di supporto psicologico ed educativo, per promuovere l’empowerment delle persone coinvolte.

Promosso da Con il contributo di In collaborazione con Il progetto 300+1 è inserito nella linea di azione “Co-progettazione territoriale”, promossa da Fondazione Cariplo, Fondazione Peppino Vismara e Fondo Beneficenza di Intesa Sanpaolo, in collaborazione con la rete delle Fondazioni di Comunità attivate e sostenute da Fondazione Cariplo. La Linea di azione “Co-progettazione territoriale” è stata avviata nel 2021 per promuovere, nei territori di riferimento delle Fondazioni di Comunità, l’emersione e il rafforzamento di reti composte da attori del pubblico e del privato sociale e l’elaborazione di progetti condivisi per il contrasto della povertà e della vulnerabilità. I progetti sostenuti puntano a ridurre la fragilità delle persone e delle famiglie, con una particolare attenzione ai nuclei familiari con figli minori e a quelli non ancora supportati dai servizi del territorio. Gli interventi affrontano la povertà economica nelle sue molteplici accezioni -alimentare, lavorativa, abitativa – e prevedono azioni strutturate e di medio-lungo periodo mirate a consentire la fuoriuscita da situazioni di bisogno e interventi di tipo emergenziale per far fronte alle necessità più urgenti.

Le risorse a disposizione per la Co-progettazione territoriale ammontano a oltre 10 milioni di euro.

Valeria Arini
valeria.arini@legnanonews.com
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Pubblicato il 19 Novembre 2024
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