Casa Rifugio Artemisia di Legnano, dal 2022 a oggi accolte 16 donne vittime di violenza
A tutte loro è stato permesso di affrontare un percorso verso l’autonomia. A tirare un bilancio di questa realtà di seconda accoglienza è stata Costanza Bargellini della Fondazione Padri Somaschi
Nata nel maggio 2022, la Casa Rifugio Artemisia di Legnano ha accolto sino a oggi 16 donne vittime di violenza e otto bambini. A tutte loro è stato permesso di affrontare un percorso verso l’autonomia. A tirare un bilancio di questa realtà di seconda accoglienza è stata Costanza Bargellini della Fondazione Padri Somaschi, in occasione della presentazione del calendario degli eventi proposto da Legnano per dire “No” alla violenza sulle donne. L’operatrice ha spiegato, ai giovani presenti nella Sala Stemmi, la funzionalità della villa sequestrata nel 2014 alla ‘ndrangheta a Legnano.
In sintesi con la convenzione con Fondazione Somaschi ONLUS, attiva fino al 2026, questa villa «rappresenta un luogo di speranza per chi ha subito violenza o vive situazioni di vulnerabilità» precisa Bargellini. Il 31% delle ospiti accolte sono donne tra i 46 e i 60 anni, ma c’è una piccola percentuale di vittime (il 19%) che è tra i 18 e i 25 anni. La maggior parte di loro ha subito violenza da parte del marito, ma c’è anche chi è fuggito da figli violenti. Il periodo medio di permanenza è di circa 5 mesi in quest’arco temporale le donne maltrattate, per lo più di origine straniera proprio perchè non hanno una rete famigliare sul territorio, seguono diverse attività utili per rientrare nella comunità. Attraverso il Centro Anti Violenza (CAV) viene offerta assistenza legale e psicologica fornita. Nel contempo viene dato un educativo per costruire nuove prospettive di vita. Esiste una stretta collaborazione con i servizi sociali locali e altri enti del territorio per affrontare meglio questo «complesso cammino verso l’autonomia».
Una mostra a Rescaldina
Per celebrare il coraggio e la resilienza delle donne accolte, Casa Artemisia invita tutti all’inaugurazione della mostra “Parole su panni stesi”, un’installazione artistica realizzata dalle ospiti. L’evento si terrà sabato 23 novembre alle ore 11 a Rescaldina. «La mostra dal titolo “Stendi I Panni” è ispirata al “ The Clothesline Project” nato negli anni ‘90 negli USA, presso la Utah Valley University – spiega Bargellini -. Un filo e tante mollette reggono panni con parole di donne che hanno vissuto situazioni di violenza o che hanno subito discriminazione e che ora si sono lasciate alle spalle quelle esperienze, imprimendo una svolta alla propria vita. Le magliette dipinte sono il frutto di laboratori creativi condotti dalle operatrici del Servizio di Accoglienza Housing Alto milanese riservati alle donne ospiti. Laboratori che hanno costituito un’occasione per esprimere il proprio sentire, condividere, creare connessioni e relazioni tra donne. Quelle frasi scritte sulle magliette rispondono a domande quali: “Quale è la cosa che ti piace della tua vita qui, oggi? Quale la cosa che resta problematica qui, oggi?”, “Cosa ti aspetti dal nuovo futuro?” Dove il qui e l’oggi sono stati lasciati alla libera interpretazione delle autrici. Per non rimanere bloccati nel dramma del passato, non si trovano tanto parole e frasi sulla violenza subita, quanto piuttosto parole sulle nuove fatiche, sulle nuove positività e sul nuovo possibile futuro».
Negli spazi espositivi, di via Tintoretto 2 a Rescaldina verranno esposti anche i quadri realizzati per l’occasione dai partecipanti ai corsi artistici dell’Associazione Il Sorriso dell’Angelo. L’inaugurazione è prevista sabato 23 novembre alle 11.00. L’esposizione proseguirà lunedì 24 novembre e martedì 25 novembre dalle ore 9.00 alle 19.
A Rescaldina la mostra “Stendipanni” contro la violenza sulle donne
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