“Fotografia e industria” in mostra a Legnano persone, fabbriche e lavoro
Sabato 16 novembre verrà inaugurata a Palazzo Leone da Perego la mostra "Fotografia e Industria", che racconta l'indsutria a Legnano (e non solo) nell'anno del centenario dell'intitolazione a città
Una mostra fotografica che racchiude più mostre per esplorare, con l’evidenza delle immagini, le tante
sfaccettature dell’universo industriale. Si intitola “Fotografia e industria – Da Legnano uno sguardo in Lombardia” il progetto fotografico visitabile dal 17 novembre al 12 gennaio 2025 a Palazzo Leone da Perego e in altri luoghi della città e che pone l’attenzione su un tema di grande rilevanza: la città di Legnano e la Regione Lombardia tra i maggiori protagonisti della nascita e dello sviluppo dell’industria italiana.
«Tutto è partito dagli archivi – spiega il presidente dell’Archivio Fotografico Italiano Claudio Argentiero -: abbiamo iniziato a vedere immagini storiche di alcune aziende e abbiamo pensato che la parte dedicata a Legnano potesse far conoscere, attraverso una fotografia raffinata, la storia. Abbiamo poi deciso di ampliare la visione, anche per coinvolgere un pubblico sempre più ampio, allargandoci alla Lombardia. Il rapporto tra fotografia e fabbrica può essere il fulcro di un’iniziativa tramite la quale valorizzare, anche al di là di Legnano, non solo l’aspetto del paesaggio ma anche, nel tempo, aspetti sociali, magari con progetti di fotografi giovani, trasformando la città in un punto di riferimento per un evento che tratta un tema con infiniti sviluppi».
La mostra rientra nelle iniziative del centenario di Legnano Città, contribuendo a valorizzare un trascorso industriale dal valore internazionale. Nell’allestimento delle sale sono stati coinvolti anche i ragazzi del liceo artistico Carlo Dell’Acqua, che hanno realizzato un progetto focalizzato sul rapporto tra la fotografia e lo sviluppo industriale di Legnano.
«La mostra è un’iniziativa che fa parte in modo significativo del nostro programma del centenario – sottolinea l’assessore alla Cultura Guido Bragato -. Il tema dello sviluppo industriale è profondamente legato e probabilmente è stato decisivo per l’intitolazione a città, e questa mostra ne parla attraverso i linguaggi dell’arte e, in particolare, della fotografia». «Questo progetto – aggiunge l’assessore all’Urbanistica Lorena Fedeli – è il prosieguo di un’operazione iniziata lo scorso anno che ha per focus proprio la fotografia legata all’industria. L’idea iniziale si è poi dimostrata un contenitore che ha continuato ad ampliarsi e ci piacerebbe darle continuità per fare in modo che questa non sia solo una mostra chiusa in sé, facendone invece un tema ricorrente su cui lavorare».
La mostra
Le principali industrie a Legnano
Un sistematico progetto di catalogazione delle immagini reperite e acquisite, vintage, digitalizzate e stampate in fine art, per renderle fruibili al pubblico. Una raccolta di fotografie del ‘900, molte delle quali inedite, dal fascino immutato, che si innestano in una visione più attuale, ponendo a confronto un periodo produttivo fecondo con quello odierno, maggiormente tecnologico.
Legnano, quartieri operai oggi
Una ricerca site specific, realizzata espressamente per documentare i quartieri operai oggi, con particolare considerazione alla tipologia architettonica e alla configurazione urbanistica. Un significativo dialogo tra il lavoro e gli spazi dell’abitare, che svelano tradizioni e stili di vita. Le fotografie sono di Roberto Venegoni, Mirko Ceriotti, Roberto Bosio, Marco Zarini e Diego Valceschini
Milano, ritratti di fabbriche
Un elogio all’architettura industriale rappresentata dalla maestria di un grande fotografo italiano, Gabriele Basilico. La prima grande indagine sull’architettura industriale milanese, che rivelò il talento dell’allora giovane fotografo, inserendolo prepotentemente tra i protagonisti del rinnovamento della fotografia italiana nel corso degli anni ’70 e ‘80, in un processo che la condurrà definitivamente all’interno dell’arte contemporanea. Nell’occasione saranno esposte una serie di fotografie scattate nel 2024 degli stessi edifici che fanno parte della sua prima ricerca importante, “Milano. Ritratti di fabbriche”, presentata nel 1983 al Padiglioni d’Arte Contemporanea di Milano, con la finalità di porre l’attenzione sui mutamenti avvenuti quaranta anni dopo la prima documentazione seguita da Basilico.
La lente di Roberto Zabban sull’industria lombarda
La sezione celebra l’opera di Roberto Zabban, pioniere della fotografia industriale in Italia. Dagli esordi come fotoreporter agli incarichi per aziende come Ercole Marelli e Innocenti, Zabban ha saputo trasformare gli ambienti industriali in protagonisti assoluti delle sue immagini.
Paesaggi della sicurezza
Il fotografo Marco Introini documenta luoghi costruiti per garantire la sicurezza, esplorando il concetto attraverso una serie di immagini in bianco e nero. Le sue opere raccontano la relazione tra spazio, tempo e protezione, offrendo una riflessione visiva sull’architettura industriale.
La poetica dell’oblio
Questa mostra propone il lavoro di Silvia Lagostina, Roberto Venegoni e Stefano Barattini che da molti anni si occupano principalmente di luoghi in abbandono e di periferie, con stili diversi che si amalgamo e divengono narrazione. Le immagini scelte non sono finalizzate a generare controversie, ma piuttosto fungono da utile strumento per indagare e studiare la civiltà industriale degli ultimi decenni, e con essa la storia della società, dei lavoratori, dell’espansione urbanistica legata indissolubilmente allo sviluppo delle fabbriche. Evocare è il fil rouge di questa esposizione, che si nutre del passato recente per proiettarsi in un futuro di riconversione, che la ri-visitazione visiva esalta, mettendo in luce il rapporto spazio-tempo, obsolescenza e progettualità del riuso. Tracce materiali che i tre autori hanno saputo tradurre in forme, colore, prospettive, qualità estetiche che superano la più banale logica della denuncia, restituendo a queste cattedrali del lavoro la giusta dignità, in chiave elegiaca, senza malinconie, lasciando all’istinto, alla composizione e alla luce di contemplare gli spazi, in attesa di nuovi bagliori.
Dall’abbandono al riuso
Il progetto di Claudio Argentiero prende in considerazione alcune realtà, tra le province di Milano e Varese, che una volta terminato il ciclo produttivo rischiavano di trasformarsi nell’ennesima condizione di abbandono e di lungo degrado. Una storia imprenditoriale fortemente legata allo sviluppo dei territori e connessa alla vita sociale e alle comunità che hanno concepito la propria esistenza in relazione alla attività lavorativa, con le relative conseguenze economiche e abitative. Le fabbriche edificate in città e lungo i corsi dei fiumi si sono trasformate, spesso, in solitarie rovine, con alcune eccezioni che sono da esempio per ripensare l’utilizzo come opportunità di sviluppo e conservazione. Una cultura postindustriale tesa a stimare e valorizzare gli edifici di maggior pregio, mantenendone le strutture originali ed evitando speculazioni edilizie.
Il segno delle fabbriche
Esposizione di cinque opere pittoriche sulle fabbriche legnanesi che Luigi Bello, scomparso nell’agosto di quest’anno a 95 anni, realizzò nella prima fase della sua produzione, quella di stampo figurativo.
Conferenze, proiezioni e visite guidate
La mostra sarà accompagnata da un ricco calendario di conferenze, visite guidate e proiezioni. Martedì 19 novembre alle 11 al Museo Fratelli Cozzi di viale Toselli ci sarà la visita guidata – preferibilmente su prenotazione – alla mostra “In Movimento – Storie di persone e di idee lungo l’ultimo secolo a Legnano”, seguita alle 18 dalla proiezione a Palazzo Leone da Perego di “Documentario e Paesaggio industriale”, con relatore Daniele Pozzi dell’Archivio del cinema industriale e della comunicazione d’impresa della LIUC Business University.
Sabato 23 novembre alle 17 a Palazzo Leone da Perego è invece in programma la conferenza “Dare forma allo spazio”, con il fotografo Marco Introini che dialogherà con Giovanna Calvenzi dell’Archivio Gabriele Basilico, con Claudio Argentiero come moderatore. Domenica 24 alle 11, poi, all’Atelier Ferioli di Piazza San Magno verrà inaugurata la mostra “Cattedrali del lavoro”, mentre venerdì 29 alle 21 a Palazzo Leone da Perego ci sarà la conferenza “Legnano, la città fabbrica”, con relatrice l’architetto Patrizia Della Vedova.
Il programma prosegue sabato 30 novembre alle 17 con la conferenza “Lo sguardo dei fotografi” a Palazzo Leone da Perego, che vedrà confrontarsi Antonella Bilotto del Centro per la Cultura d’Impresa Milano, Fabrizio Trisoglio, responsabile scientifico di Fondazione AEM – Gruppo A2A, Daniela Aleggiani, vicepresidente e segretario generale della Fondazione 3M, Roberto Mutti, storico, critico, docente e consulente della Fondazione 3M, con Claudio Argentiero come moderatore.
Giovedì 5 dicembre dalle 20 in poi l’appuntamento sarà a Palazzo Leone da Perego con la presentazione del libro “Dovunque è Legnano – Storia di una città operosa”, realizzato dalla redazione di LegnanoNews in occasione del centenario, che raccoglie le storie, tra passato, presente e futuro, di imprese, aziende e realtà produttive con più di 50 anni di vita che hanno fatto conoscere la città di Legnano anche nel mondo.
Chiudono il calendario sabato 11 gennaio alle 17 la proiezione “Luoghi non luoghi – Fotografare l’archeologia industriale”, con i fotografi Silvia Lagostina, Roberto Venegoni e Stefano Barattini che commenteranno a Palazzo Leone da Perego le proprie immagini con la moderazione di Claudio Argentiero, e domenica 12 gennaio alle 16.30, sempre a Palazzo Leone da Perego, un finissage con proiezione di un filmato su un grande fotografo.
Informazioni pratiche
L’inaugurazione si terrà sabato 16 novembre alle 17.30 a Palazzo Leone da Perego. La mostra è visitabile il sabato, la domenica e i festivi dalle 10:00 alle 12:30 e dalle 15:00 alle 19:00. Chiusura prevista il 25 dicembre e l’1 gennaio. L’ingresso è libero. Per maggiori informazioni: www.legnanofotoindustria.it.
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