La proposta di Leonardo ai lavoratori: “Un premio di 1500 se ci aiuti ad assumere il candidato giusto”
L'annuncio è comparso nelle bacheche degli stabilimenti. Spedita una email a tutti i dipendenti esclusi i responsabili delle risorse umane e chi ricopre ruoli apicali
«Caro collega, aiutaci ad assumere. Se trovi il candidato giusto, ti diamo un premio fino a 1.500 euro». Questo annuncio è comparso nelle bacheche aziendali degli stabilimenti di Leonardo. Un annuncio che rivela l’esistenza di due grandi problemi del sistema produttivo italiano che con l’andare del tempo andranno ad acuirsi. Da una parte la difficolta nel reperire figure tecniche specializzate e dall’altra un cambio generazionale su cui pesa una prospettiva impossibile da invertire se non nel lunghissimo periodo: la crescita demografica azzerata.
Il problema del reclutamento di nuovo personale non è solo italiano, considerato che da qui al 2050 a livello europeo serviranno almeno trecentomila lavoratori. Leonardo dà lavoro a oltre 53mila persone, di cui 13mila risorse dedicate alle attività di ricerca e sviluppo, il 60% dei dipendenti ha un titolo di studio Stem (acronimo che sta per technology, engineering and mathematics). Con questo annuncio la più grande azienda di Stato si rivolge a candidati specializzati in diversi ambiti: nell’aerospazio in generale ma anche nella cyber sicurezza e nell’elettronica sostenibile.
«Le professionalità che ricercano sono di tanti tipi – commenta Andrea Besani delegato Fiom Cgil -. C’è un focus su Stem e donne ma si cercano anche figure impiegatizie e operai. Il numero degli studenti sfornati dagli Its non sono sufficienti per il fabbisogno corrente. È chiaro che ora bisogna agire sulla regolarizzazione dei flussi migratori e ribadire l’importanza dello ius scholae, il principio per cui i minori nati da genitori stranieri possono acquisire la cittadinanza al termine di un ciclo di studi».
Oltre all’annuncio in bacheca, è stata spedita una email a tutti i dipendenti Leonardo con oggetto: “Questa lettera non è per te”, con la negazione barrata.
«La sperimentazione di questa proposta è stata fatta con la divisione elicotteri – spiega Fabio De Roa rsu della Uilm – È da circa un anno che circola ma, a quanto mi risulta, nessuno ha incassato quei soldi. Forse in questo periodo vedremo i primi risultati, considerato che il candidato indicato dal lavoratore deve essere assunto e aver già effettuato il periodo di prova».
La proposta non vale per i responsabili delle risorse umane e per chi ricopre ruoli apicali per evitare conflitti di interesse. «Direi che è un ritorno al passato – sottolinea De Rosa – Un tempo portare un famigliare in azienda era un valore aggiunto e rappresentava un motivo di orgoglio per i lavoratori che si immedesimavano con la fabbrica in cui lavoravano. Da noi ancora oggi ci sono gli operai più anziani che dicono di lavorare in Agusta. È indubbio che c’è un tema di fidelizzazione che con la One Company è stato appiattito. In un contesto come il nostro dove c’è bisogno di tantissime persone non è detto che il reclutamento da altre regioni risolva il problema perché poi si chiede il trasferimento».
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.