80 anni dall’uccisione di Mauro Venegoni, a Cassano Magnago il ricordo del partigiano
Nella mattinata di domenica 27 ottobre, a Cassano Magnago, si è celebrato l'ottantesimo anniversario dell'uccisione di Mauro Venegoni da parte dei fascisti
Come ogni anno, Cassano Magnago ha commemorato uno tra i “figli illustri” di Legnano, il partigiano Mauro Venegoni, che il 31 ottobre 1944 fu mutilato e ucciso dalle squadre fasciste dopo essersi rifiutato di svelare i nomi dei partigiani del suo raggruppamento. Il cippo dedicato a Venegoni ha fatto da cornice ad un appuntamento dedicato non solo al ricordo di Venegoni ma anche riservato a una riflessione sul passato, sul presente e il futuro che si vuole costruire per le nuove generazioni.
Presenti come ogni anno le delegazioni ANPI di diversi comuni varesini e milanesi, alcuni rappresentanti di enti e associazioni del territorio, la Protezione Civile di Cassano Magnago, alcuni rappresentanti delle forze dell’ordine, il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli, il sindaco di Legnano Lorenzo Radice, la vicesindaco di Cassano Magnago Luisa Savogin, il sindaco di Canegrate Matteo Modica, il sindaco di San Giorgio su Legnano Claudio Ruggeri, il sindaco di Solbiate Olona Lucio Ghioldi, l’assessore Giuseppe Palomba in rappresentanza del sindaco di Fagnano Olona, il presidente del Comitato Provinciale ANPI di Milano Primo Minelli e il presidente della sezione bustese ANPI Liberto Losa.
Primo Minelli, nel suo discorso, ha ringraziato i famigliari di Mauro Venegoni presenti all’evento. «I fratelli Venegoni – ha detto Minelli – sono diventati colonne della Resistenza a Legnano e nell’Alto Milanese, non bisogna dimenticare che Carlo, il fratello maggiore, era colui che interloquiva con uomini politici e di Stato di rilevanza significativa, non c’è dubbio che erano quindi uomini che immaginavano un futuro diverso e migliore, ma erano uomini liberi e dal pensiero grande, che avevano idee precise in testa».
Presenti anche gli studenti del Liceo Candiani di Busto Arsizio, del Liceo classico Galilei di Legnano e i ragazzi e le ragazze del CCR di Cassano Magnago che, insieme ai compagni delle scuole medie Maino e Orlandi e con il supporto della sezione ANPI di Cassano Magnago, hanno espresso gratitudine ai fratelli Venegoni mediante la mostra “Quattro uomini liberi” esposta per l’occasione accanto al palco. La mostra è stata realizzata dall’associazione ANED, di cui il presidente è Dario Venegoni.
«Mauro Venegoni – ha detto Liberto Losa ripercorrendo la vita di Venegoni – venne ucciso ottant’anni fa dopo orrende torture e il suo corpo venne abbandonato in questo luogo, allora di aperta campagna. Noi oggi siamo qui a ricordarlo su iniziativa dei Comuni di Legnano, Busto Arsizio e Cassano Magnago e delle sezioni ANPI di questi tre Comuni. Nonostante i tanti anni trascorsi questa commemorazione ha sicuramente un senso e conserva grande attualità. L’uccisione di Mauro Venegoni, nelle sue modalità aberranti, fa memoria delle abissali barbarie che connotavano le azioni del regime dittatoriale che occupava allora il nord del nostro paese».
Le parole del sindaco di Legnano Lorenzo Radice
Ed è proprio ai ragazzi che il sindaco di Legnano Lorenzo Radice si è rivolto. «Oggi abbiamo l’onore ma anche la responsabilità – ha detto Radice – di celebrare tutti insieme un momento storico: gli ottanta anni dall’uccisione di Mauro Venegoni da parte delle squadracce fasciste. Parlo di Mauro Venegoni partendo dai valori che erano suoi e che hanno dato vita a uno dei frutti più belli della Resistenza e della Lotta di Liberazione: la nostra meravigliosa Costituzione antifascista, perché in quanto tale ha ripudiato i tre pilastri costitutivi del fascismo, ovvero l’idea che la violenza e la guerra potessero risolvere i problemi della nostra nazione, che il potere assoluto nelle mani di un uomo sarebbe stato il modo migliore per avere uno Stato efficiente e funzionale, che gli esseri umani non sono tutti uguali e non hanno pari dignità. Oggi allora – ha continuato Radice – chiediamoci cosa fare quando la pace, le istituzioni, le regole democratiche e l’uguaglianza tra le persone sono messe sotto attacco».
«Io mi chiedo e vi chiedo – ha detto Radice – cosa penserebbe Mauro Venegoni sui grandi temi dei nostri giorni e come si comporterebbe. Forse si batterebbe per le grandi questioni ambientali che tutti dicono di avere a cuore ma che tanti, troppo spesso, decidono di rinviare perché c’è sempre qualcosa di più importante? Che cosa direbbe di fronte a chi dice, facendo un piccolo e banale esempio, “io sono per l’ambiente ma le piste ciclabili qui, davanti a casa mia, proprio qui, non vanno bene”?. Come reagirebbe Mauro di fronte a delle svastiche disegnate di notte nel parco di una cittadina di una provincia calabrese intitolato a Gianni Rodari o di fronte alle manifestazioni neofasciste nell’anno 2024? Io – ha continuato Radice – penso che guarderebbe voi ragazzi e in voi vedrebbe la speranza e la voglia di continuare a battersi per voi che in una domenica mattina di fine ottobre, ottant’anni dopo la sua morte, avete deciso di impiegare il vostro tempo libero per venire davanti alla sua tomba per dedicargli un pensiero o una riflessione. Vi inciterebbe a combattere per i vostri amici e compagni, per quelli che non possono o non vogliono più studiare, per quelli che non hanno i vostri diritti o le vostre possibilità».
Al termine della mattinata è stata consegnata una pergamena al presidente del Comitato Provinciale ANPI di Milano Primo Minelli da parte del sindaco di Legnano e del vicesindaco di Cassano Magnago.
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