La corsa campestre: aggregazione e divertimento al “G. Torno” di Castano Primo
Organizzata come ogni anno dai docenti del Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive nell’ampio spazio esterno della struttura scolastica, la corsa campestre non è una semplice competizione su strada
Il cielo sopra Castano Primo era grigio, nella mattinata di martedì 15 ottobre: le nuvole, che solo di tanto in tanto concedevano al sole un timido capolino, già sembravano preannunciare l’abbondante pioggia che l’indomani si sarebbe riversata sulla campagna ben dissodata, sui tetti degli edifici, tra le fronde gialle e brune degli alberi che offrono riparo ai piccoli animali. E al cospetto di quel cielo basso e bigio 210 studenti del “G. Torno”, divisi in categorie per età e genere, erano schierati a gara: pronti a scattare, al “via”, per guadagnarsi il podio nell’evento sportivo più amato dalla comunità dell’Istituto castanese, la corsa campestre.
Organizzata come ogni anno dai docenti del Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive nell’ampio spazio esterno della struttura scolastica, la corsa campestre non è una semplice competizione su strada, ma una vera e propria avventura a contatto con la natura: nata come gioco per bambini che simulava la caccia alla lepre nell’Inghilterra del XIX secolo e da lì diffusasi in Europa e negli Stati Uniti, la disciplina prevede percorsi dalla lunghezza variabile e lievemente ondulati, con curve dolci e brevi rettilinei, in aree il più possibile ricoperte d’erba e non prive d’ostacoli quali siepi e sassi, fossi e barriere boschive. Correre nelle condizioni meteorologiche spesso ostili dei mesi autunnali e invernali e su un terreno non uniforme mette alla prova la resistenza e l’agilità dei concorrenti, coinvolti in una strenua lotta fisica e mentale con sé stessi, con gli avversari e con il paesaggio
circostante: «La corsa campestre costituisce un appuntamento fondamentale nel calendario sportivo della nostra scuola», ha affermato la prof.ssa Simona Merlo, coordinatrice del Dipartimento di Scienze Motorie e Sportive del “G. Torno”: «oltre a migliorare la resistenza psicofisica, affina la capacità di adattarsi a situazioni molteplici e di volta in volta differenti, saggiando i ragazzi su un tracciato naturale che può dirsi a pieno titolo metafora della vita di tutti i giorni». Non meno importanti sono state le parole del Dirigente Scolastico, il dott. Simone Finotti, che nel momento della premiazione ha definito l’evento podistico non solo una «preziosa occasione per favorire il senso di appartenenza alla comunità scolastica», ma anche un «indispensabile momento di aggregazione e di sano divertimento», in grado di stimolare gli studenti in una competizione in cui il desiderio di vittoria non deve mai prevalere sul rispetto delle regole e degli avversari. Del resto, uno dei benefici dello sport risiede proprio in questo: nella sua straordinaria capacità di rendersi, al contempo, promotore del benessere psicofisico degli atleti e strumento della loro integrazione culturale e sociale.
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