Ospedale vecchio di Legnano: al via i lavori nell’ex Maternità, il futuro del monoblocco è in fase di studio
L'edificio in questi giorni sarà "impacchettato" per un intervento di riqualificazione: dopo i lavori vi prenderanno posto il consultorio, lo sportello dedicato agli invalidi e quello dedicato alle fragilità e alle dimissioni protette
Piano piano l’ex Ospedale di Legnano sta tornando ad accogliere i cittadini con tutti i servizi territoriali, anche quelli dedicati ai pazienti cronici. Dopo la riattivazione dell”ex Infettivologia e il rinnovo di quella che un tempo era la Psichiatria, adesso toccherà all’ex Maternità. L’edificio in questi giorni sarà “impacchettato” per un intervento di riqualificazione. Secondo i progetti, nell’ex Dipartimento Materno-Infantile troveranno “casa” i servizi socio-sanitari, come ad esempio il consultorio, lo sportello dedicato agli invalidi e quello dedicato alle fragilità e alle dimissioni protette. Sempre in quest’area, quantomeno provvisoriamente, troveranno casa anche i servizi integrati in modo più marcato con il sociale erogati dall’Azienda So.Le. Negli ex reparti di Malattie Infettive e Oncologia prenderà poi forma l’Ospedale di Comunità, per il quale sono previsti venti posti letti, cui se ne aggiungeranno in prospettiva altri venti. Attualmente sono attivi diversi servizi come gli ambulatori vaccinali.
Questa realtà, per cui sin dai tempi del trasloco dell’Ospedale in via Papa Giovanni II si parlava di un futuro da Cittadella della Fragilità, servirà anche a dare respiro al nosocomio stesso, in particolare al pronto soccorso che continua ad essere preso d’assalto: «Il DEA di Legnano, così come quello di Magenta – sottolinea il direttore generale dell’Asst Ovest Milanese Francesco Laurelli intervenuto di recente sul tema durante il convegno organizzato dalla Uil a villa Jucker -, quotidianamente conta dalle 170 alle 220 persone, l’80% dei quali sono accessi impropri che vanno gestiti. Da una parte va rafforzato il legame con i medici di medicina generale, realtà passata da Ats all’Asst, dall’altra bisogna lavorare per attivare tutti i servizi territoriali. Nel contempo va fatto un lavoro solido di comunicazione per informare e parlare con i cittadini».
Il monoblocco
Da quando le porte del monoblocco vennero chiuse circa 15 anni con il trasferimento dell’Ospedale in via Papa Giovanni II, sono state più volte bandite delle aste per venderlo, ma tutti i tentativi sono falliti. L’unico a lanciare un’idea per ridare vita alla struttura è stato il legnanese Massimo Del Bene, direttore della Chirurgia plastica ricostruttiva, chirurgia della mano e microchirurgia ricostruttiva del San Gerardo di Monza, che nel 2019 propose di trasformare l’edificio in un centro per la cura di bambi feriti alle mani vittime di guerra.
Da allora è calato il totale silenzio sulla struttura. Nel mese di agosto l’entrata dell’edificio, come avevamo documentato, era accessibile tanto da far pensare alla possibilità di un ritorno di senzatetto. Poi l’accesso, in questi mesi autunnali, è stato messo in sicurezza e sigillato. Resta evidente che questo edificio tarderà a trovare una sua nuova identità: «Abbiamo messo in sicurezza gli accessi – afferma il dg Laurelli -, ma la struttura è in stato di abbandono da tanti anni e presenta diverse criticità. Al momento risulta complicato intervenire, ma non nascondo che abbiamo già qualche idea che speriamo di poter realizzare. Il monoblocco non è dimenticato».
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La Casa di Comunità dal 2021 a oggi
Nel 2021 venne affisso il cartello all’entrata di via Candiani. Martedì 25 gennaio 2022 venne presentata in commissione salute l’organizzazione della nuova struttura. E da allora non si fa altro che parlare di tutti i servizi che prenderanno posto nel vecchio Ospedale. Sportelli, come quello di scelta e revoca, già operativi da tempo, altri che devono ancora prendere forma. In un primo momento vista la pianificazione del PNRR si pensava che i tempi fossero brevi. In totale l’Asst Ovest Milanese dovrà avere nove Case di Comunità (attualmente sono sette attive in maniera temporanea), tre Ospedali di Comunità e cinque Cot.
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Nel Legnanese
Di fatto a oggi sul territorio del Legnanese è stata aperta, nel 2022, la Casa di Comunità a Busto Garolfo nel centro socio-sanitario di via XXIV Maggio per il distretto territoriale che comprende oltre al paese Canegrate, Dairago, San Giorgio su Legnano e Villa Cortese. Oltre che quella di Cuggiono all’interno struttura ospedaliera. Mentre una terza struttura, quella destinata a coprire l’ambito composto da Cerro Maggiore, Nerviano, Parabiago e San Vittore Olona, troverà casa nell’edificio ponte dell’area ex Rede a Parabiago. Per il momento è stata aperta una Casa di Comunità provvisoria. Da segnalare poi che lunedì 14 ottobre si avvieranno i lavori per realizzare la Casa di Comunità a Vittuone in via Isonzio 1.
Inaugurata a Busto Garolfo la prima Casa di Comunità dell’Alto Milanese
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